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Codice 999

Il codice del titolo è quello che identifica una situazione in cui un agente è colpito e la cui gravità impone che tutte le unità vengono mobilitate, di fatto lasciando buona parte del resto della città sguarnita. Al centro di tutto c’è un gruppo di poliziotti corrotti che compiono una rapina all’inizio per conto di un grosso boss, il quale però desidera un altro colpo e glielo fa capire uccidendo uno di loro. Questo secondo colpo sarà finalizzato a rubare informazioni e per portarlo a termine serve un codice 999. Il piano è sacrificare un novellino per riuscirci. Il novellino non sarà così facile da sacrificare.
Dinamiche essenziali e molti colpi, molte azioni di polizia durante le quali mandare avanti la trama. La prima componente azzeccata di questo film di John Hillcoat è quella di non voler mandare avanti tutto a dialoghi ma di far succedere gli eventi e durante essi raccontare la trama. La vita dei poliziotti è fatta di lavoro, tantissimo lavoro, di una quotidianità marcia nella quale si stringono le dinamiche umane.
Non deve quindi stupire che la sceneggiatura di Codice 999 sia rimasta a lungo nella black list (l’elenco di script che per un motivo o l’altro non sono stati acquistati da nessuno studio), serviva infatti una chiara visione degli eventi e una mano ferma per gestire così tanti personaggi, stabilire gerarchie cinematografiche tra di loro e riuscire a dar vita all’atmosfera giusta, che nel poliziesco è tutto, viene anche prima della comprensibilità della trama.

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Il 2016 è l’Annus Horribilis della Musica, addio al grande Prince

E’ davvero un “Annus horribilis” il 2016 per la musica. Da pochi giorni ci ha lasciato un altro grande artista: Prince. Sulla sua morte aleggiano ancora dei misteri, le indagini sono in corso per stabilire le cause effettive del decesso del cantante simbolo degli anni ’80. Prince è solo l’ultimo di una serie di recenti gravi lutti nel mondo della musica.prince 1 L’anno nero si era aperto con la scomparsa del “Duca Bianco”, David Bowie. Pochi giorni prima era morto Michel Delpech noto cantante francese degli anni ’60. Glenn Frey storico componente e fondatore degli “Eagles” (celebre la sua “Hotel California”), Paul Lorin Kantner membro dei Jefferson Airplane e fondatore dei Jefferson Starship, Dan Hicks (Daniel Ivan Hicks), il brasiliano Naná Vasconcelos, gli statunitensi Ernestine Anderson, Steve Young, Billy Paul, il celebre sassofonista argentino Leandro “Gato” Barbieri, ( suo l’assolo in “Sapore di sale” di Gino Paoli e la colonna sonora del film “Ultimo tango a Parigi), fino al nostro Gianmaria Testa (cantautore italiano molto conosciuto e amato in Francia): sono tutti morti in questi primi mesi del 2016. E infine l’ultima tragica notizia della scomparsa di Prince Rogers Nelson. Il nome Prince deriva dal nome della band dove il padre suonava, ovvero i “Prince Rogers Trio”. Polistrumentista ma in particolare ottimo chitarrista, Prince inizia la sua carriera nel 1978 con l’album “For you” che gli vale il titolo di nuovo Stevie Wonder. Il successo mondiale arriva nel 1984 con il brano “Purple Rain” , pietra portante della colonna sonora dell’omonimo film che riceverà non a caso il premio Oscar.prince 3 Il film e la canzone suscitarono all’epoca non poche polemiche negli Stati Uniti per le frasi spinte in essi contenute (da qui nacque il logo “Parental Advisory – Explicit Lyrics” (“Avviso per i genitori: contiene testi espliciti”), impresso sulle copertine di ogni album con contenuti ritenuti “delicati” per i minori). Altro grande successo l’anno seguente, nell’85, con Around the World in a Day che contiene brani come Paisley Park e Raspberry Beret. Seguirono poi le famose collaborazioni con il leggendario trombettista statunitense Miles Davis che definì Prince il nuovo Duke Ellington. Seguiranno tour e concerti in tutto il mondo e la collaborazione all’album Like a Prayer di Madonna. Gli anni ’90prince 2 vedono un durissimo contenzioso tra Prince e la sua casa discografica, il colosso Warner Bros che in realtà è proprietaria dei “masters” e del nome “Prince”. Il cantante si farà chiamare verso la fine degli anni ’90 “The Artist” (uno dei tantissimi pseudonimi utilizzati dall’artista nella sua carriera) proseguendo il contenzioso con la “sua” casa discografica. In questi anni Prince pubblica altri capolavori assoluti: Sexy Mf, Damn U, The Continental, 7, Chains O’ Gold, The Sacrifice of Victor. Successivamente pubblica l’album Newpower Soul, firmato dai New Power Generation, che esce per la casa discografica EMI corredato da una traccia nascosta: Wasted Kisses, canzone dedicata al figlio morto. Nel 2004 in occasione del ventennale dall’uscita di “Purple Rain”, Prince pubblica l’album Musicology. Poi ancora concerti e tour mondiali e tanti altri album e brani che vedono Prince sempre nelle prime posizioni delle classifiche internazionali.prince 4 Nel 2010 esce “20ten”, Nel 2014 esce con due album, “Plectrum Electrum” firmato con la banda di appoggio 3rdeyegirl e “Art Official Age” (quest’ultimo primo album non interamente prodotto da Prince). Il 21 aprile scorso il triste epilogo di una carriera artistica superba: Prince viene ritrovato senza vita in un ascensore all’interno del complesso di Paisley Park, sua residenza situata a Chanhassen alle porte di Minneapolis, all’età di 57 anni. La causa della morte è inizialmente attribuita ad un’overdose di oppiacei.prince 5 Nei giorni seguenti si diffonde l’indiscrezione secondo la quale l’artista sarebbe morto per complicazioni derivanti dall’AIDS contratta nei primi anni ’90. Ai fan di tutto il mondo resterà un patrimonio musicale unico dovuto alla fusione di diversi stili come funk, rock classico e pop, ma anche rap e rock sinfonico, senza dimenticare le influenze della dance rock, della disco music e perfino della musica psichedelica.

Il complotto di Chernobyl – The russian Woodpecker

«Il complotto di Chernobyl – The Russian Woodpecker» è uno dei documentari più potenti che si siano visti in sala negli ultimi mesi. Il regista Chad Gracia segue le ricerche di un artista ucraino, Fedor Alexandrovic, che nel 1986, quando avvenne il disastro di Chernobyl, aveva solo quattro anni e viveva poco distante dalla centrale nucleare. L’indagine di Alexandrovic lo porterà a scoprire un legame tra la tragedia e la Duga, un’antenna che ai tempi della Guerra Fredda doveva interferire con le comunicazioni occidentali e infiltrarle di propaganda sovietica. Una struttura che non ha mai funzionato e che, forse, non è estranea allo scoppio del reattore. E se non si fosse trattato di un incidente? Da questa domanda parte «Il complotto di Chernobyl – The Russian Woodpecker», un documentario che somiglia a un thriller, inquietante e angoscioso dal primo all’ultimo minuto. Tra teorie di complotto, coincidenze spaventose e slanci paranoici, Chad Gracia racconta un uomo ucraino che, come tanti connazionali, è tornato a farsi delle domande che non hanno mai avuto una risposta. Nel bel mezzo della rivoluzione ucraina, Fedor Alexandrovic deve fare una scelta non facile: svelare a tutti ciò che ha scoperto oppure rimanere in silenzio per proteggere la sua famiglia. Scioccante e spaventoso, il film coinvolge nel modo giusto.

Teano incontra lo scrittore Antonio Moresco

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e la Biblioteca Comunale “Luigi Tansillo”, in collaborazione con l’associazione culturale “Un’Opportunità per Teano”, organizzano un prestigioso evento letterario che si terrà il 28 aprile, dalle ore 18:30, presso la sala conferenze del Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, Piazza Umberto I – Teano (CE): “L’Increato e i suoi satelliti – l’universo narrativo di Antonio Moresco da Clandestinità a L’addio”. Lo scrittore lombardo, considerato uno dei più importanti esponenti della letteratura italiana contemporanea e candidato al Premio Strega 2016, sarà intervistato da Marco Palasciano con una nota critica di Osvaldo Frasari. L’appuntamento riveste un carattere di eccezionalità poiché Moresco sta toccando, in questo periodo, solo grandi città come Milano, Roma, Napoli, Firenze e Pisa, per promozionare il suo ultimo romanzo, L’addio. A Teano, invece, la conversazione verterà su tutta la sua parabola narrativa con un focus specifico puntato sulla “Trilogia dell’Increato”, che ne costituisce l’evento centrale e maggiormente rappresentativo. Nato a Mantova nel 1947, Moresco è noto altresì come animatore culturale e promotore di iniziative come Repubblica Nomade e Cammina Cammina, un viaggio corale a piedi da Milano a Scampia che, nel 2011, toccò il territorio casertano con tappe a Sessa Aurunca, Calvi Risorta e S. Angelo in Formis, transitando anche per Teano.

C.S.

Per maggiori info: evento fb

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Inaugurato a Pertosa il primo Museo del Suolo in Italia

Oggi 22 aprile, non a casa nella Giornata della Terra, a Pertosa (Salerno) è stato inaugurato il primo museo italiano del suolo. Il museo sorge in uno scenario suggestivo come le grotte di Pertosa-Auletta, estese per oltre tre chilometri sotto i monti Alburni. Il percorso comprende 1500 metri quadri di esposizione: si inizia da un grande formicaio, dove si può ammirare l’instancabile attività delle formiche tagliafoglia. Il tour prosegue attraverso laboratori e schermi multimediali alla scoperta dei minerali e dei “colori della terra”. Ancora, una “serra climatizzata” dove osservare la crescita delle radici e un touch screen per consultare gli “atlanti del suolo”.  Il “Museo del Suolo” di Pertosa, visitabile dal prossimo primo maggio, è stato finanziato dalla Regione Campania con fondi comunitari ed è curato dalla Fondazione Mida (Musei integrati dell’ambiente).

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“Giorni di un futuro passato” porta i supereroi al Museo Nazionale di Napoli

L’artista australiano Adrian Tranquilli, noto per le sue opere con i supereroi, omaggia il bellissimo scenario classico del Museo Nazionale di Napoli con la sua arte contemporanea. 

Nel panorama italiano ed internazionale degli ultimi venti anni, Adrian Tranquilli è l’unico artista che ha utilizzato, ininterrottamente ed esclusivamente, i motivi del fumetto super-eroico, sia come materiale primario della sua ricerca, sia come emanazione di un proprio, inconfondibile vocabolario plastico. Di qui l’ossimoro del titolo della mostra, preso in prestito da una nota saga dedicata agli eroi mutanti, pubblicata dalla “Marvel Comics” sulle pagine di “X-Men” nel 1981 e trasposta cinematograficamente, in tempi più recenti, da Bryan Singer (X-Men – Giorni di un futuro passato, 2014).

Nella sua opera poliedrica che abbraccia media differenti, dalla pittura alla scultura, dal disegno al video, Tranquilli indaga la figura dell’eroe, un modello antropologico transculturale che attraversa tempi e simbologie differenti e molto distanti tra loro – da Thor al Golem, da Eracle a Cristo. I supereroi che popolano l’immaginario collettivo da oltre sessant’anni, sono assunti da Tranquilli a modelli paradigmatici di ogni possibile epos eroico, nonché a simbolo del dualismo salvezza/sacrificio alla base della storia cristologica e della mitologia biblica, sulla quale è fondata la cultura occidentale. Le manifestazioni di crisi e decadenza di questo modello culturale, trovano il loro puntuale riflesso iconografico nelle figure che abitano le sue opere. Spossate o sconfitte, variamente super o anti – eroiche, divengono la metafora amara del rapporto tra individuo e collettività, tra il singolo e le strutture di potere che lo annientano, indifferentemente di stampo religioso, ideologico, politico o economico.

Giorni di un futuro passato è la mostra più grande ad oggi mai realizzata sul lavoro di Adrian Tranquilli, concepita come un percorso inedito, attraverso alcuni tra i nuclei tematici più significativi del suo lavoro degli ultimi vent’anni. Numerose le opere esposte, appartenenti alle serie più significative dell’artista, come Futuro imperfetto (1998), Age of Chance (2005), All Is Violent, All Is Bright (2009), In Excelsis (2011 – 13) e The End of the Beginning (2016), presentata, per la prima volta, in questa occasione.
Un insieme di istallazioni dal potente impatto visivo, la cui forza evocativa dialoga con l’architettura del museo e con la statuaria classica, eroica per antonomasia, della Collezione Farnese.

Il percorso espositivo, pensato appositamente per gli spazi del Museo Archeologico Nazionale, si dissemina tra il piano terra, i cortili, le Gallerie Farnesiane e il primo piano del museo. Ospitati in questo contesto, i reperti futuribili di Tranquilli narrano una storia della civilizzazione ironicamente avveniristica, assolutamente altra: innescano una serie di contrappunti spiazzanti con i capolavori ospitati dal prestigioso museo napoletano, restituendo una visione d’insieme volutamente destabilizzante, che cortocircuita classicità e futurologia, archeologia e fantascienza.

La mostra Giorni di un futuro passato è accolta nel Museo Archeologico di Napoli nell’ambito del progetto che, da oltre venti anni, il suo Servizio Educativo porta avanti, per favorire l’incontro tra il patrimonio di antichità in esso custodito e i linguaggi del contemporaneo.

C.S.  Museo Archeologico Nazionale di Napoli

INFO: evento fb
MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo, 19, 80135 Napoli
tel. 081 442 2149
La mostra sarà visitabile dal 2 aprile fino al 6 giugno 2016
dal mercoledì al lunedì dalle 10.00 alle 18.00
giorno di chiusura il martedì

AC/DC: la band senza voce. Una storia ad alto voltaggio

Senza voce. Ancora una volta uno dei gruppi più importanti della storia della musica Hard Rock, Heavy Metal rischia di perdere la propria voce solista. Gli inossidabili AC/DC infatti potrebbero perdere Brian Johnson il quale sta “perdendo” la voce. Il grave disturbo alle corde vocali che l’ha colpito potrebbe costringere Johnson a lasciare gli AC/DC dopo oltre 30 anni di carriera. Brian infatti divenne la voce solista dopo la scomparsa prematura del primo storico cantante della band australiana: Bon Scott. acdc6Sembra una maledizione. Voci graffianti, rudi, perfette per il “credo” musicale della band. In attesa di conoscere l’eventuale sostituto di Brian è doveroso ripercorrere la storia di una delle band più conosciute al mondo. Innovatori, ribelli e anticonformisti per eccellenza, gli AC/DC nascono ad opera dei fratelli Young. La famiglia di origine scozzese (tutti i componenti degli AC/DC sono di origine britannica) si trasferì in Australia per motivi economici e qui svilupparono la loro passione per la musica Angus e Malcom Young. Nel 1973 i due fratelli Young formarono un gruppo e così, il 31 dicembre 1973, nacquero gli AC/DC. Il nome AC/DC è l’acronimo di “Alternate Current/Direct Current” cioè Corrente Alternata/Corrente Continua, nome perfetto per esprimere l’elettricità e il dinamismo del gruppo. acdc2Insoddisfatti del loro cantante (Dave Evans) i fratelli Young si misero alla ricerca di una voce. Il loro autista dell’epoca si propose subito: era Bon Scott. Voce perfetta che segnò l’esordio degli AC/DC con il loro primo album High Voltage (pubblicato solo in Australia e Nuova Zelanda). L’album seguente fu T.N.T, che contiene brani come It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock’n Roll) e l’omonima T.N.T, ancora oggi considerate tra I brani migliori della band. Il loro successo era però ancora legato soltanto all’Oceania, quello internazionale venne dopo. Fu con Let There Be Rock del 1977 che gli AC/DC trovarono la propria dimensione, liberandosi delle sfumature pop degli album precedenti. Let There Be Rock è un album grezzo che conquistò subito il pubblico, all’epoca condizionato dal genere punk. Seguì l’album Powerage del 1978 al quale seguì un importante tour per il gruppo che ne consolidò la fama in Europa. Solo il mercato americano restava ancora scettico nei loro confronti. La svolta arriva con Highway to Hell del 1979. Infatti con l’omonimo brano Highway to Hell gli AC/DC sfondarono per la prima volta nella top ten inglese e nella top 20 statunitense. Fu un successo clamoroso. Il logo degli AC/DC divenne, come si direbbe oggi, “virale”. Un marchio riconoscibile ovunque e da chiunque, il successo planetario era servito.acdc7 Proprio nel momento in cui si intravedeva l’apice del successo avvenne la tragedia. Il 19 febbraio del 1980 Bon Scott fu trovato morto a Londra, all’interno di una Renault 5 di un amico. Le cause del decesso furono attribuite ad una pesante intossicazione da alcool anche se ancora oggi resta un velo di mistero sulla morte di Scott. La drammatica notizia fu uno shock per il gruppo. La carriera degli AC/DC rischiava di finire prima ancora di aver spiccato il volo. Dopo una lunga ricerca, i fratelli Young grazie ad una registrazione inviata da un fan riuscirono ad individuare il sostituto di Scott: la scelta cadde su Brian Johnson. Il primo album dopo la morte di Scott fu la consacrazione finale della band nella scena musicale mondiale. L’album Back in Black uscì il 25 luglio 1980, con una copertina completamente nera che rendeva omaggio allo scomparso Bon Scott. Il successo fu “globale”. You Shook Me All Night Long e Hells Bells (chiaro omaggio a Scott) e l’omonima Back in Black sono tre delle pietre miliari di un album ancora oggi considerato la “vetta” della formazione australiana.acdc9 I fan furono entusiasti della voce di Brian che col tempo non fece rimpiangere Scott. Nel 1981 uscì finalmente For Those About to Rock (We Salute You), con il quale gli AC/DC raggiunsero per la prima volta la posizione numero uno della classifica di vendite statunitense. La seconda metà degli anni ’80 vide però un appannamento del loro successo. Gli album pubblicati in questo periodo furono molto inferiori alle attese e l’immagine del gruppo si ridimensionò. Nel 1990 esce The Razors Edge che contiene un altro capolavoro: Thunderstruck. La “diavoletto” di Angus era più infiammata che mai.ACDC1 Un rif entrato di diritto nella storia della musica. Storico il concerto (al quale seguì un video) AC/DC Live at Donington. Epocale fu il concerto che il gruppo tenne poco più di un mese dopo a Mosca, organizzato per la celebrazione della fine della dittatura comunista: allo storico evento (cui parteciparono anche Metallica, The Black Crowes e Pantera)acdc3 si recò un folla stimata fra 500.000 e un milione di persone, la più grande mai raccoltasi per un concerto hard & heavy. Il successo appagò gli AC/DC che nel periodo seguente pubblicarono pochi album (molte le raccolte in ricordo del periodo con Scott alla voce). Dopo l’album Ballbreaker, nel 2000 venne pubblicato Stiff Upper Lip. Proseguono i tour mondiali e concerti epici che consolideranno la fama del gruppo. Nel 2008 esce l’album Black Ice.acdc8 Nel 2014 esce infine Rock or Bust, considerato l’album di addio ai fan di Johnson e Angus (che già non partecipa alla registrazione del disco poiché gravemente malato, lo sostituisce il nipote Stevie Young). Gli AC/DC proseguiranno la loro storia o l’addio di Johnson segnerà lo scioglimento del gruppo? La speranza di milioni di fan nel mondo è che il mito degli AC/DC possa proseguire, diversamente la loro immortalità comunque è già scritta. acdc5

La scienza per i più piccoli al Real Museo Mineralogico di Napoli

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Il giorno 18 aprile il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università di Napoli Federico II promuove presso il Real Museo Mineralogico un incontro con gli studenti delle scuole elementari e medie per divulgare l’evoluzione umana e il rapporto che l’uomo ha con i minerali sin dalla preistoria.

I RELATORI
MASSIMO UMBERTO TOMOLINO del Politecnico di Torino, autore del libro per ragazzi “Cristalli di Umanite” , attraverso il racconto fantastico di un viaggio nello spazio e nel tempo di due minerali “umanizzati” Diamante e Grafite, farà scoprire l’interessante ma spesso sconosciuto mondo della mineralogia

La dottoressa FLAVIA SALOMONE, divulgatrice scientifica e autrice del libro per bambini “C’era una volta….. Homo. Viaggio nel tempo alla scoperta delle nostre origini”, ripercorrerà le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’uomo e dialogando con gli studenti risponderà alle loro domande più ricorrenti ” chi siamo, da dove veniamo, quando è nato il linguaggio”.

Il Dottor DANIELE MOSCONE, dell’Università di Roma La Sapienza, nel corso del suo intervento dal titolo “La scheggiatura della pietra dalla materia prima al manufatto“, partendo dall’osservazione di rocce quali selce e ossidiana realizzerà manufatti e strumenti in pietra, dando una dimostrazione pratica dell’ingegno e dell’abilità dell’uomo preistorico.

La Marble Cathedral, la spettacolare cattedrale sott’acqua

Ci troviamo al confine tra Cile e Argentina, in particolare in Patagonia, dove è possibile ammirare questo spettacolo naturale che è la Marble Cathedral: seimila anni di erosione delle rocce da parte dell’acqua hanno dato vita a questa straordinaria opera senza eguali. Un’esplosioni di colori che vanno dall’azzurro, al verde, all’argento, fusi in maniera tanto eccezionale che soltanto la natura poteva inebriarci con un simile spettacolo. Al centro troviamo la Cattedrale di Marmo, formata da tre caverne principali: la Cappella, la Cattedrale e la Grotta. La cattedrale è visitabile tramite un’imbarcazione quando il livello del lago Carrera è sufficientemente basso per consentirne la navigazione.

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