Il tuo carrello

Il nuovo trailer di Spider-Man: no way home

DAL 15 DICEMBRE #SOLOALCINEMA Per la prima volta nella storia cinematografica di Spider-Man, viene rivelata l’identità del nostro amichevole eroe di quartiere, ponendo le sue responsabilità da supereroe in conflitto con la sua vita quotidiana e mettendo a rischio coloro a cui tiene di più. Quando chiede l’aiuto del Dottor Strange per ripristinare il suo segreto, l’incantesimo apre uno squarcio nel loro mondo, liberando i più potenti nemici mai affrontati da uno Spider-Man in qualsiasi universo. Ora Peter dovrà superare la sua più grande sfida, che non solo cambierà per sempre il suo futuro, ma anche quello del Multiverso. Seguici su https://www.facebook.com/SpiderManIlFilm e https://spidermannowayhome.it e partecipa alla conversazione con #SpiderNoWayHome

Lucca Comics, in archivio la prima giornata

Una giornata intensa quella di ieri per il vecchio nerd. Oltre alle live quotidiane (1 e 2) dove vi ho mostrato l’intensa attività nei padiglioni e nelle strade. Durante una di queste ho incontrato, per caso, il grande Carmine Di Giandomenico, fumettista blasonato del Bel Paese.

Ho iniziato con lo splendido documentario sulla vita di Frank Miller con la straordinaria partecipazione del maestro. Un viaggio magnifico all’interno della sua strabiliante ed incredibile carriera.

La giornata pienissima è continuata tra visite agli stand, interviste a cosplayer e personaggi. La splendida Federica Cacciola (Martina dell’Ombra) si è concessa al mio microfono proprio in occasione della mostra sul milite ignoto.

Nel pomeriggio ho intervistato anche la famosissima cosplayer Giada Robin, che è stata gentilissima.

La giornata si è poi conclusa con un po’ di tempo dedicato a me.

Hulk può battere Zeus in uno scontro frontale?

Questo articolo nasce da una bella discussione sulla pagina facebook in seguito ad un mio post in uno scontro tra Zeus e Hulk. Ognuno è libero di dire la sua ma vorrei fare un’analisi imparziale.

Vedo molte risposte che dicono che Hulk avrebbe vinto. Seriamente, questo è Zeus “Re degli Dei”, un padre del cielo i cui poteri e abilità lo mettono in una categoria diversa. Paragonarlo a Hulk è un po’ ingiusto per Hulk. E la gente dice che Hulk si è “trattenuto” in quel combattimento sbaglia. Prima di tutto Hulk ha combattuto Zeus solo in modo che potesse sacrificarsi per la sua famiglia. Ha combattuto Zeus sapendo benissimo che sarebbe stato ucciso. Non è che Hulk sapesse che avrebbe potuto battere Zeus, sapeva solo che non aveva alcuna possibilità in primo luogo e voleva solo essere la proverbiale capra sacrificale per la sua famiglia. Ha immaginato che se si fosse sacrificato (combattendo con Zeus) il Padre dei Cieli avrebbe dato alla sua famiglia ciò che doveva loro.

Comunque ecco tutta la lotta per chiarire eventuali malintesi

Ecco una breve descrizione dei suoi poteri:

“Zeus è un dio dai poteri quasi illimitati che rivaleggia con il suo pari asgardiano Odino ed è il dio dell’Olimpo più potente. Zeus ha una forza sovrumana e può sollevare oltre 90 tonnellate senza aumentare ulteriormente la sua forza con la magia. Ha una resistenza sovrumana, agilità ed è praticamente instancabile. Zeus possiede una velocità sovrumana ed è in grado di viaggiare alla velocità della luce o anche più veloce. Tutte le capacità fisiche di Zeus sono ben oltre la norma umana. Può aumentare le sue capacità fisiche ben oltre il livello di Ercole e resistere a un colpo diretto di quel livello di forza senza muoversi.

Zeus è immortale come tutti gli dei dell’Olimpo e non invecchia. Zeus non può essere danneggiato dagli attacchi convenzionali, ha una grande resistenza agli attacchi fisici ed è immune a tutte le malattie.

Zeus possiede vasti poteri di energia magica che può usare per quasi tutti gli effetti. Questi includono ma non sono limitati a: teletrasportare se stesso e gli altri attraverso le dimensioni, trasformare gli altri, incantare oggetti, controllare il tempo atmosferico, aumentare la sua forza fisica e velocità. Zeus è un abile mutaforma e ha spesso sedotto le donne trasformandosi in vari animali e crescendo di dimensioni

Zeus è famoso soprattutto per aver proiettato energia sotto forma di “fulmini”. Questi fulmini sono molte volte più potenti di un normale fulmine di una tempesta, ma condividono l’aspetto di base se non anche le caratteristiche. Può proiettare fulmini abbastanza potenti da abbattere Hulk con facilità e uccidere o incenerire completamente esseri potenti come Hulk’,

Zeus può usare la magia per aumentare la sua forza in qualsiasi misura, quindi anche se questo diventa un combattimento corpo a corpo fisico, Zeus potrebbe ancora amplificare i suoi poteri attraverso la magia e vincere. Come padre del cielo ha combattuto contro altri esseri di pari potere:

Zeus contro Odino

Odino per esempio ha il potere di distruggere una galassia.

La linea di fondo è che Zeus distrugge Hulk (si, anche quello di World War Hulk) senza nemmeno sudare. A meno che non si tratti solo di una scazzottata con regole come Zeus che non è in grado di usare i suoi altri poteri, nel qual caso Zeus ne risulterebbe comunque vincitore. Hulk non è affatto vicino a uno Dio in termini di potenza e forza.

Sono su due livelli diversi, e sarebbe veramente ingiusto andre a confrontarli. Hulk è Hulk, un Dio è un Dio (e non mi citate l’MCU che è basato sull’universo ultimate dove gli Dei sono molto meno potenti dei corrispettivi classici).

 

D.A.R.Y.L. il capostipite del filone I.A. (film completo)

D.A.R.Y.L. è un film di fantascienza del 1985 diretto da Simon Wincer, che tratta di un particolare esperimento scientifico sull’intelligenza artificiale. Il titolo è l’acronimo di “Data Analyzing Robot Youth Lifeform”, traducibile in “Robot analizzatore di dati sotto forma di adolescente” (nell’adattamento italiano è invece “Dati Adolescente Robotico Ittrio Laserizzato”).

Daryl è un bambino sui 9 – 10 anni che soffre di amnesia e che viene trovato a vagare senza meta da un orfanotrofio. Fatta eccezione per l’amnesia, risulta perfettamente sano, e finché i suoi genitori non verranno trovati, viene dato in adozione ai coniugi Richardson, che avevano fatto richiesta. Dopo averlo accudito per alcuni giorni, scoprono che ha delle capacità superiori a quelle dei suoi coetanei. Un esempio è la sua capacità di colpire sempre e con forza la palla da baseball. Però il suo comportamento è talmente impeccabile, autosufficiente e disponibile che la signora Richardson si sente frustrata perché le sembra che questo bambino non abbia bisogno di insegnamenti o di cure da parte di nessuno. Nonostante questo, sia lei che il marito si affezionano molto a lui, il quale nel frattempo fa anche amicizia con “Sisma” Fox, il figlio di Howie Fox, il dipendente che ha affidato Daryl ai Richardson.

Purtroppo dopo alcuni mesi l’orfanotrofio avverte i Richardson che si sono presentati i veri genitori, i quali hanno fornito come prova diverse fotografie che ritraggono il bambino a differenti età, che ne mostrano la crescita nel corso degli anni. Per i Richardson, ma anche per Sisma, è un enorme dispiacere, anche se si accordano per restare in contatto. I genitori portano il figlio a “casa”, ma si tratta della TASCOM, un laboratorio del governo, e qui si scopre che Daryl è in realtà il “Progetto D.A.R.Y.L.”, un esperimento di intelligenza artificiale: anche se il suo corpo è umano a tutti gli effetti, il suo cervello è un micro-computer, che è persino capace di apprendere, il che lo rende migliore anche del più avanzato dei robot elettronici costruiti fino a quel momento, e i suoi “genitori” sono due scienziati, il Dottor Jeffrey Stewart e la Dottoressa Ellen Lamb, sua moglie. Essi stanno a capo del team che lo ha progettato e programmato. Si scopre anche che il responsabile della sua sparizione iniziale è il Dottor Mulligan, un altro scienziato (la persona al volante di una macchina che all’inizio del film guida in una strada tra le montagne ed è inseguita da un elicottero, e che ad un certo punto esce intenzionalmente dalla strada per cadere in un lago e morire). Questo scienziato ha provocato l’amnesia di D.A.R.Y.L. e poi lo ha rubato e messo in libertà poco prima di lanciarsi con la macchina nel vuoto, in quanto si era convinto che D.A.R.Y.L., inizialmente un robot, fosse ormai diventato una persona a tutti gli effetti, capace di provare emozioni proprie e comprendere quelle altrui. Alla TASCOM gli scienziati restituiscono a D.A.R.Y.L. la memoria, ma in seguito ad altri test a cui lo sottopongono, anche in loro inizia a sorgere il sospetto che non sia più un semplice prodotto di laboratorio, tanto da smettere di rivolgersi a lui come se fosse una semplice macchina.

Quando i Richardson e Sisma vengono invitati nel laboratorio per rivederlo, le lettere “D.A.R.Y.L.” stampate su diverse apparecchiature elettroniche rendono impossibile al Dottor Stewart non rivelare la verità, anche se questa non viene facilmente accettata. Ma il problema peggiore è che il progetto è finanziato dai militari e finalizzato alla creazione di un super-soldato, e visto che D.A.R.Y.L. dimostra di saper provare emozioni e tra queste anche la paura, il Generale Graycliffe lo considera un progetto fallito, per cui annuncia la sospensione dei finanziamenti e dà al Dr. Stewart l’ordine di distruggerlo, dicendogli, tra le altre cose, «D.A.R.Y.L. andrà ai rottami». Il Dottore tenta di fargli capire che distruggere D.A.R.Y.L. sarebbe esattamente come uccidere un essere umano, ma il Generale non gli dà ascolto. A questo punto il Dottore finge di sopprimerlo e lo nasconde in macchina, riuscendo a superare i controlli dei soldati al cancello di entrata e allontanandosi dalla TASCOM. Intanto il Generale va in giro tra i macchinari del laboratorio per ottenere riscontro della distruzione. Quando scopre la verità leggendo una frase che appare su un monitor, e capisce che anche la Dottoressa Lamb la pensa come il marito, fa iniziare un inseguimento da parte di decine di macchine della polizia. Quando D.A.R.Y.L. si mette al volante fa delle acrobazie che gli permettono di arrivare a seminare tutte le auto. Il mattino seguente fanno una sostituzione della macchina e alla guida ritorna il Dr. Stewart. Lungo una strada si imbattono in due blocchi stradali, e anche se riescono a superarli, il poliziotto del secondo blocco spara diversi colpi di fucile e uno di essi provoca al Dottore una ferita che si rivelerà mortale. A questo punto D.A.R.Y.L. non perde tempo per tornare dai Richardson, e per fare questo si reca di notte ad una base aerea militare per mettersi alla guida di un Blackbird, uno degli aerei più veloci mai costruiti, e per riuscirci fa prima scattare il massimo allarme di incendio per depistare l’attenzione di tutti. Una volta decollato immette le coordinate per raggiungere la zona della casa dei Richardson, e fatto questo inserisce il pilota automatico. Il Generale Graycliffe chiede che l’aereo venga abbattuto da un missile, ma gli viene detto che ormai è troppo lontano per essere raggiunto. L’unica possibilità che resta è quella di far esplodere a distanza una carica esplosiva inserita direttamente nell’aereo per eventualità estreme. Via radio informano D.A.R.Y.L. che se entro 6 minuti e 30 secondi non farà marcia indietro l’aereo verrà distrutto. Lui su un’altra frequenza si mette in contatto col walkie-talkie di Sisma per dirgli che sta ritornando e che gli ci vorranno meno di 20 minuti. Gli chiede anche di raggiungerlo al “lago azzurro”. Quando il conto alla rovescia termina, i militari fanno esplodere la bomba e si convincono che D.A.R.Y.L. sia stato finalmente distrutto. In realtà egli si è eiettato qualche secondo prima dell’esplosione. Solo che mentre scende col paracadute perde i sensi e cade nel lago, e quando tocca il fondo si staccano sia il casco che la maschera d’ossigeno. Sisma raggiunge il lago in bicicletta con sua sorella Sherie Lee e dopo un po’ di secondi vedono tornare a galla il suo corpo, che però non si muove e ha la faccia immersa nell’acqua. Sisma si mette a nuotare per raggiungerlo e riportarlo a riva, e dice a sua sorella di fermare una macchina. D.A.R.Y.L. finisce all’ospedale, dove viene raggiunto da tutti: i Richardson e tutta la famiglia di Sisma, ma poi fanno ritorno a casa convinti che sia morto. Sisma però è convinto che sia vivo, dal momento che il suo cervello è un micro-computer e quindi non possa subire danni per mancanza di ossigeno. E i fatti gli danno ragione: ad un certo punto D.A.R.Y.L. lascia l’ospedale e corre verso la casa dei Richardson. Il primo che lo intravede da lontano è proprio Sisma, e successivamente escono tutti di casa e si incontrano nel giardino, abbracciandolo e circondandolo, facendolo così diventare definitivamente parte della famiglia.

Hawkeye e lo Spirito del Natale. Il primo trailer

nel primo trailer e nel nuovo poster di Hawkeye, la prossima serie Marvel in arrivo su Disney+. Jeremy Renner, Hailee Steinfeld, Lucky the Pizza Dog e tanto spirito natalizio.

Quest’anno la magia del Natale ai Marvel Studios la porta Hawkeye, la nuova serie Marvel di Disney+ con protagonisti Jeremy Renner, Hailee Steinfeld e… Lucky the Pizza Dog. Ammiriamo insieme il primo trailer e il poster dello show di Disney+.

Sulle note di “It’s the Most Wonderful Time of the Year” continuano a susseguirsi diverse scene dallo show, incluse alcune che anticipano uno spettacolo teatrale a tema Avengers e una con un adorabile inquadratura di Lucky the Pizza Dog, ma anche altre che non possono significare che guai per il povero Clint.

Cosa ci attende davvero il prossimo novembre? Non ci resta che scoprirlo a tempo debito cliccando sul tasto play.

Image

Matrix Resurrections – il trailer

Dalla visionaria regista Lana Wachowski arriva “Matrix Resurrections”, il tanto atteso quarto film nell’innovativo franchise che ha ridefinito un genere. Il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss nei ruoli iconici che hanno reso famosi Neo e Trinity. Il film è interpretato anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di “Aquaman”), Jessica Henwick (per la TV “Iron Fist”, “Star Wars: Il Risveglio della Forza”), Jonathan Groff (“Hamilton”, per la TV “Mindhunter”), Neil Patrick Harris (“Gone Girl – L’amore bugiardo”), Priyanka Chopra Jonas (TV “Quantico”), Christina Ricci (TV “Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story”, “The Lizzie Borden Chronicles”), Telma Hopkins (TV “Amiche per la morte – Dead to Me”), Eréndira Ibarra (serie “Sense8”, “Ingobernable”), Toby Onwumere (serie “Empire”), Max Riemelt (serie “Sense8”), Brian J. Smith (serie “Sense8”, “Treadstone “), e Jada Pinkett Smith (“Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen”, “Gotham” per la TV). Lana Wachowski ha diretto il film da una sceneggiatura di Wachowski & David Mitchell & Aleksander Hemon, basato sui personaggi creati dai Wachowski. Il film è stato prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman. Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di “Sense8”: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, “Matrix Resurrections”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures. Sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

La fine di Evangelion. E’ Davvero Così?

Dagli anni 90 ho scritto molte recensioni e news di anime, film, serie tv, fumetti tutto questo fino al 2016, anno in cui mi sono fermato, ma c’è una serie di cui non ho scritto neanche una parola ed è Neon Genesis Evagelion. Avrei potuto, ma non lo ho fatto perché ci sono opere che è meglio non toccarle perché capisci che non ci arrivi, che non ne sei in grado..

Se sto scrivendo questa cosa è perché ieri notte ho visto insieme con Thomas, Marco, Zack, Crigar proprio il quarto film della saga, Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, l’ultimo capito dei Rebuild, e forse dopo 26 anni abbiamo messo la parola fine ad Evangelion, forse perché sarebbe la quarta volta. Eva ha avuto quattro finali diversi, quello trasmesso in tv in Giappone, quello della versione home video, quello di End of Evangelion (che avrebbe dovuto dare un finale accettato dal pubblico dopo la serie tv) e quest’ultimo di questi film Rebuild of Evangelion.

Ma sinceramente non credo che neanche questo sia il finale di Eva, perché questa saga, è qualcosa di più simile a un flusso di coscienza, e figlio dell’eternità e dei suoi tempi la fine degli anni 90, è un loop continuo da cui non se ne esce, da dove in parte ne resti prigioniero e in parte non ne vuoi uscire, ma soprattutto è qualcosa che si presta a molte interpretazioni e chiavi di lettura molto diverse, così ognuno può avere la sua idea di come finisca e di cosa vuol dire quest’opera, ed anche per questo ho preferito non scriverne, perché chiunque abbia visto Eva, ha la sua idea, e la mia sarebbe solo una delle tante e anche abbastanza imperfetta.

Personalmente io credo che la verità e la fine di Evangelion sia fuori dall’opera, non è nella trama o nei personaggi, non è negli Eva o negli Angeli, o nelle citazioni bibliche e filosofiche, ma nella vita e nella personalità di Hideaki Anno, nel suo essere o essere stato un otaku negli anni 70, 80 e 90. Anno amava e odiava gli anime, proprio come drogato ama e odio la sua droga, la ama perché lo fa stare bene, perché gli piace, e la odia perché non può farne a meno, ed sono stati da questi sentimenti contrastanti da cui forse è nata questa serie, ed Evangelion diventa per Anno quello che è il mostro per il dottor Frankenstain, l’apice di una carriera e una creatura terrificante. Questo è almeno il modo in cui la vedo io, adesso, ma non è lo stesso modo in cui la vedevo più di 25 anni fa.

Sono stato un fan di Eva, non uno dei più forti, ma ci ho creduto abbastanza e sui finali mi sono anche abbastanza incazzato. Dopo aver visto i primi finali per me era una truffa, una super cazzola, e credo ancora che sia una super cazzola, solo che oggi ne sono più distaccato a livello sentimentale, perché nel corso della mia lunga esperienza di nerd solo due titoli mi hanno fatto veramente incazzare di brutto: uno è Evangelion e l’altro è Harry Potter.

Il mio rapporto con Evangelion nasce molto prima dell’uscita delle VHS della Dysnamic Italia, a fine anni 90, questo perché avevo parte più o meno attiva del newsgroup, IAC (it.art.cartoni) si può dire l’antenato dei Forum o dei gruppi di Facebook, uno dei primi posti dove si parlava in rete di animazione giapponese, io ero uno dei membri più a sud all’epoca, a questo gruppo folle appartenevano anche molti che lavoravano alla Dynamic tra cui Michele Gelli, e poi ho conosciuto anche Gualtiero Cannarsi. Si Cannarsi che poi sarebbe diventato l’adattatore di Evangelion e dei film di Miyazaki. Dopo aver scritto e letto per mesi su IAC, sono andato al Lucca Comics, quando ancora la fiera era fuori dalle mura e fu dietro al palasport, dove stavano le case editrici, che comprai da un abusivo le quattro VHS con la registrazione dalla TV della serie di Evangelion in giapponese (in quegli anni la fiera era ancora molto piccola e c’era un posto dove gli appassionati vendevano alcune cose di seconda mano). Fu in questo modo che la serie di Eva arrivò per la prima in Italia, attraverso una registrazione tv giapponese arrivata presumibilmente ai membri della redazione di Animamia, allora una importante fanzine di anime, e da lì Eva si può dire che diventò virale (anche se il termine non esisteva come lo intendiamo oggi) le VHS venivano copiate in lungo e in largo per l’Italia, anch’io lo fatto dei copie diffondendo il sacro verbo nell’estremo sud tra Calabria e Sicilia. Così sono stato uno dei primi a vedere Evangelion qui in Italia, quanto tra i primi non lo so di preciso.

Oggi pensare a una diffusione attraverso copie in VHS date di mano in mano sembra assurdo, oggi che grazie al web possiamo vedere una serie in tempo reale dal Giappone, con lo streaming legale o illegale, ma gli anni 90 erano altri tempi forse più facili ed ingenui.

Evangelion era la seconda serie di una piccola casa di produzione: la Gainax, una casa di produzione fondata da Hideaki Anno, una casa di produzione di anime fatta da appassionati di anime (o Otaku) che volevano creare prodotti come piaceva a loro. La loro prima serie più era stata Fushigi no umi no Nadia arrivato da noi su fininvest con il titolo Il mistero della pietra azzurra, un anime rivoluzionario sotto molti punti di vista come storia, come personaggi e come Chara, fu appunto con Nadia che iniziò la moda dei personaggi dal viso triangolare, ideati da chara Yoshiyuki Sadamoto. Questa serie anime era ambienta nel 1889 durante esibizione internazionale di Parigi, quando fu costruita la Torre Eiffel, l’opera ha una forte ispirazione alle storie di Jules Verne in particolar modo 20.000 leghe sotto i mari e l’isola misteriosa, ma anche alle serie anime come Yamato e Macross, ha con alcune citazioni bibliche e il mito di Atlantide, si può dire che sia un’opera Steampunk prima che il genere fosse di moda. Non potevi restare indifferente alla serie di Nadia, divento subito una serie cult, di grande successo, molto apprezzata anche a livello internazionale, un punto di riferimento per le produzioni animate giaponessi, ma anche per quelle occidentali tanto che persino la Disney la plagio per un suo film Atlantis – L’impero perduto, ma senza riuscire a raggiungere la complessità e la maturità dell’opera di Anno.

Nadia fu portata a termine però con grandi difficoltà tecniche ed economiche, (difficoltà che poi sarebbe tornate con la serie di Evangelion), ma per Anno e la Gainax, la pietra azzurra diventarono un potente biglietto da visita, così sia per i fan che le case di produzione che per le tv, una nuova serie anime da Anno e dalla Gainax sarebbe stata accolta come un secondo avvento.

Ed è qui che esce Evangelion, una serie Mecha con robot giganti in una città fortezza che affrontano creature misteriose chiamate angeli. Eva riportava in auge le serie di Robotoni, un genere che da circa metà degli anni 80 era praticamente morto e sepolto, cedendo il posto a gli Action Shounen, come Dragon Ball.

Eva durò solo 26 episodi, il numero minimo di episodi per quel tempo, ma la vera sorpresa arrivò con gli ultimi due episodi, per tutti i 24 episodi la serie aveva raccontato vari misteri senza dare nessuna spiegazione, chi erano realmente gli angeli? Cos’erano gli Evangelion? Cos’era realmente la Nerv? Chi erano i piloti appena adolescenti dei presunti robot? Poi c’erano molti personaggi complessi e tantissimi riferimenti al vecchio e nuovo testamento della Bibbia e alla Cabala, (forse però messi più per esseri fighi che per avere dei legami alla tradizione giudaico cristiana). Con gli ultimi due episodi tutto era sparito, è la serie diventava qualcosa di psicologico del protagonista. Era questa l’idea fin dall’inizio? O forse non c’era una buona programmazione della storia? O forse Anno aveva trovato quella soluzione perché semplicemente era a corto di tempo o aveva sforato il budget? Non credo che lo sapremo mai.

Fatto sta che da quel momento Evangelion diventa qualcosa di molto strano, diventa un mito per molti, alcuni la guardavano e riguardavano alla ricerca di una interpretazione di trovare un codice segreto per chiarire ogni cosa, mentre altri pensavano che fosse stata solo una truffa ben elaborata (io ero fra questi).

Sto volontariamente non raccontando la trama perché credo che la conoscano più o meno tutti o per fare spoiler a chi ancora deve conoscere quest’opera.

All’epoca grazie a dei conoscenti, ascoltai in una fumetteria di Pisa, una interpretazione della serie, dove si diceva che Shinji Ikari era la rappresentazione degli otaku, che non sapevano vivere se non per gli anime, e che avevano pessimi rapporti con le altre persone e con la società.

Negli ultimi due episodi di Evangelion, si vedeva appunto la catarsi di Shinji e con essa degli otaku, o del regista Anno, dove il protagonista lascia perdere tutta la storia degli Eva e degli angeli, e tutto il resto per vivere la sua vera vita.

All’epoca, questa soluzione non è stata per niente accetta, forse i tempi non era ancora maturi, e forse oggi lo sono, e se lo sono è perché Evangelion ha lasciato la sua impronta nella cultura pop mondiale, ora sono tante le opere che in un modo o in altro si rifanno appunto ad Eva, tanto che vista oggi Evangelion non appare più tanto rivoluzionaria.

Ma torniamo a quel finale che ha fatto incazzare un bel po’ di gente in Giappone e in Occidente, cosi Anno corse ai ripari portando Evangelion al cinema con due film Death and Rebirth, che riassume la serie in un film di montaggio e aggiunge delle parti al posto degli episodi 25 e 26 e poi l’apocalittico The End of Evangelion, dove sembra di vedere la versione di Anno del finale del manga di Devilman di Nagai.

Evangelion entra nel mito, e tutto sembra finire, sembra…

Perché nel 2007, Anno torna su Evangelion, esce il primo film della tetralogia Rebuild, Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone questo più o meno racconta i primi sei episodi della serie classica con qualche piccola aggiunta e cambiando qualcosa dal punto vista grafico. Nel 2009 esce il secondo film Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance, qui già la situazione si complica, il film prende una strada diversa dall’anime, c’è da chiedersi se Anno avrebbe voluto fin dal 1996 raccontare la storia in questo modo, ma aveva i limiti della serie tv con i tempi stretti o i produttori, o forse questi cambiamenti gli sono venuti in mente solo in seguito con il passaggio degli anni.

2012 esce Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo, il terzo film, si scopre che c’è stato un salto temperale di 14 anni nel futuro, e la Terra è stata in parte distrutta.

2021 sono passati quasi dieci anni dal l’ultimo film di Evangelion, Anno intanto si è dedicato a nuove produzioni come Shin Godzilla, ha forse affrontato i suoi demoni tra cui la depressione, e finalmente esce il quattro film Rebuild: Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time che è uscito direttamente su Amazon la notte tra il 12 e il 13 agosto, se vogliamo anche questa è una data strana, perché esce esattamente un mese prima del 13 settembre, la data in cui nella serie classica c’è stato il Second Impact.

Io ho visto questi i film di Evangelion con molto ritardo rispetto a quando sono usciti da noi al cinema (in eventi speciali) e dopo in home video. Non avevo comprato le diverse versioni in Dvd della serie, non ho comprato neanche i due primi film: Death e Rebirth e End of Evangelion, li ho visti solo per vie traverse, e non ho visto la serie su Netflix con nessuno dei due adattamenti con il primo adattamento devo gli angeli venivano chiamarti appostoli.

Semplicemente non volevo saperne più di Evangelion, era un capitolo chiuso, qualcosa del passato, qualcosa che per me era morto e sepolto.

Allora che si può dire di quest’ultimo film visto su Amazon prima a mezzanotte per 155 minuti, (uno dei film d’animazione giapponese più lunghi della storia). Mette davvero la parola fine a questa saga o qualunque cosa sia? E chi lo sa dal finale sembra di sì, ma ogni volta sembrava che Evangelion fosse finito con i suoi finali strani e psicologici e invece…

Non mi stupirei per niente se da qui ad altri 10 anni Anno torni di nuovo su questa serie, perché nonostante il finale sembra chiudere la storia per molti protagonisti, per altri le cose sono diverse e restano delle domande senza risposta.

Perché senza fare spoiler, il finale di questo film è completamente esterno alla storie, e non si capisce neanche cosa sia in realtà…

Io credo che alla fine Hideaki Anno con il finale di questo quarto film, ci abbia solo ridato il finale originale della serie, quello degli episodi 25 e 26, solo in modo diverso e con uno Shinji ancora più maturo, in pratica abbiamo girato interno per tornare alla conclusione della storia del 1996, e forse è giusto così; ma questo è solo la mia interpretazione per quanto possa valere…

La videorecensione del Vecchio Nerd