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Un millennio di storia sotto il pavimento – apertura straordinaria della Chiesa e dell’Oratorio di Magreta con visite guidate gratuite

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La Chiesa della Natività di Maria Santissima a Magreta di Formigine apre una finestra su un millennio della propria storia.

Grazie ad ampie superfici vetrate inserite nel pavimento, il pubblico può adesso ammirare i resti di altre due chiese precedenti venuti in luce negli scavi archeologici: una cappella palatina medievale con annesso sepolcreto dell’XI-XII secolo e una chiesa di XIII-XIV secolo. Da ora la Chiesa di Magreta è una delle pochissime in Emilia-Romagna con le antiche strutture a vista.

Terminati i lavori di consolidamento strutturale dell’edifico e in attesa del restauro degli affreschi interni, la Parrocchia di Magreta e la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna organizzano per domenica 12 aprile 2015 un’apertura straordinaria con visite guidate alla chiesa e all’oratorio.

Gli archeologi di “ArcheoModena” che hanno condotto gli scavi archeologici illustreranno al pubblico i resti delle antiche strutture e quelli del vicino Castello medievale di Magreta, venuti in luce negli scavi del 2001, mentre uno staff di architetti e ingegneri descriverà gli interventi di consolidamento realizzati.

L’appuntamento è dalle 9.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 19 all’Oratorio della Parrocchia della Natività di Maria SS. di Magreta, in Via Don Franchini 26 (visite per gruppi di max 30 persone, prenotazione obbligatoria al 059.554112 oppure 366 7311358)

“Due chiese erano già in Magreda … Quella di S. Maria è la sola che ora sussiste nella Pieve e nella Congregazione di Formigine”.

Così nel XVIII secolo, nel “Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi”, Girolamo Tiraboschi riassumeva i documenti che indicavano, alla fine del Duecento, la presenza di una chiesa nei pressi del castello di Magreta, proprio dove è oggi la Parrocchia della Natività di Maria Santissima.

Dopo il rinvenimento nel 2001 dei resti del castello medievale di Magreta, in anni più recenti sono emersi anche quelli della chiesa più antica, con alcune sepolture medievali.

L’attuale chiesa di Magreta, in stile neoclassico con impianto a croce latina a navata unica, fu realizzata tra 1821 e 1823. L’edificio occupa parte dell’area su cui sorgeva una precedente chiesa, di cui si conserva ancora la facciata settecentesca.

Gli ultimi scavi hanno però appurato che, oltre alla chiesa settecentesca, si sono conservati anche resti relativi a fasi costruttive molto più antiche. Sotto al transetto della chiesa attuale sono state infatti messe in luce strutture riferibili a un periodo compreso tra l’XI-XII e il XVII secolo.

Le indagini archeologiche, effettuate a più riprese dal novembre 2010 all’estate 2014, sono state condotte da Francesco Benassi della ditta ArcheoModena sotto la direzione scientifica di Donato Labate della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.

Gli scavi hanno messo in luce una parte dell’impianto della più antica chiesa di Magreta, una cappella palatina a pianta rettangolare, con strutture di fondazione realizzate in ciottoli fluviali legati con malta, realizzata all’interno della cinta del castello dalla famiglia Da Magreta (citata già dall’XI secolo come signori di Magreta).

A questa fase appartiene anche un piccolo cimitero addossato all’esterno della cappella, con tombe alla cappuccina e fossa con pareti in ciottoli fluviali. Il ritrovamento di due fibbie in ferro risalenti al periodo compreso tra la fine dell’alto e l’inizio del basso Medioevo, consente di fissare all’XI-XII secolo la datazione della chiesa primigenia.

Tra il XIII e il XIV secolo, in una fase di profonda trasformazione del castello di Magreta, la chiesa viene ampliata verso est con la costruzione di un nuovo presbiterio (probabilmente absidato) e l’apertura di un portale di ingresso sul lato ovest: risalgono a questo periodo i lacerti murari di fondazione realizzati sopra il vecchio cimitero palatino e la base dell’antico altare rinvenuta al centro del presbiterio.

Dietro l’altare maggiore dell’attuale chiesa, gli scavi hanno evidenziato inoltre le tracce di una cappella laterale aperta nel corso del XVII secolo sul muro perimetrale sud dell’edificio, già indicata nei documenti settecenteschi come “Cappella del Rosario”. Sotto l’attuale pavimento sono infine emerse anche alcune strutture sepolcrali a camera laterizia con volta a botte, databili tra il XVI e il XVII secolo, pertinenti a importanti famiglie e notabili di Magreta: tra queste è stata identificato la tomba di Ludovico Antonio Bartolamasi, Rettore della chiesa di Magreta, morto nel 1721.

I recenti ritrovamenti archeologici si sommano ai resti del castello di Magreta messi in luce negli scavi del 2001. Del castello medievale, collocato di fronte all’antico ingresso della chiesa, sono visibili le fondazioni in ciottoli e alcune strutture murarie di età basso medievale.

Gli interventi di consolidamento e restauro della Parrocchiale sono stati finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna.

I lavori, seguiti dall’architetto Stefano Benedetti e dagli ingegneri Bruno Dettori e Angela Braglia, sono realizzati sotto il controllo dell’ex Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, della Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara e della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.

Oltre il cibo: gli Etruschi e il rituale del banchetto

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Che lo si intenda come rievocazione delle cerimonie funebri in onore del defunto, come raffigurazione della vita nell’Aldilà o come ricordo della passata esperienza terrena, per gli Etruschi il banchetto oltrepassava il semplice concetto di convivio.

La visita guidata condotta dall’archeologa della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Sara Campagnari, affronta i molteplici aspetti di un rituale di grande valore simbolico e reale, connesso alla religione e al culto dei morti, ma anche occasione di ostentazione del proprio status sociale.

La visita guidata è gratuita

 

Il museo è aperto dalle 9 alle 18.30, gli scavi dell’antica Kainua dalle 8 alle 19

www.archeobologna.beniculturali.it

Un salto all’indietro di quasi 500 anni, nella remota Montiano emersa dagli scavi archeologici coordinati dalla Soprintendenza nell’estate del 2012 e da giugno a ottobre del 2014

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Una storia nella storia: aspettata, cercata e presentata. Questo è il tema della conferenza condotta dagli archeologi Annalisa Pozzi della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e Simone Biondi di Tecne, promossa dal Comune di Montiano.

Un salto all’indietro di quasi 500 anni, nella remota Montiano emersa dagli scavi archeologici coordinati dalla Soprintendenza nell’estate del 2012 e da giugno a ottobre del 2014.

Una collaborazione nata un po’ per caso, un po’ per necessità e diventata nel tempo fondamentale per ricostruire uno spaccato importante della vita di Montiano nel primo Rinascimento, tra il 1400 e il 1600.

Lungo le strade, via Cesare Battisti e via Roma, e sotto Piazza Garibaldi, i lavori di ripavimentazione del centro urbano hanno portato in luce non solo i resti di un antico sistema di raccolta e scolo delle acque bianche (già in uso nel XVI secolo) ma soprattutto numerosi granai “a fossa” di età moderna, quasi tutti databili tra la fine del 1400 e il 1500.

Queste “conserve” sono vere e proprie fosse a forma di campana, scavate nell’arenaria e profonde fino a quattro metri, rivestite sulle pareti da paglia o canniccio e utilizzate per conservare grano, orzo, avena, fave, mandorle, ceci e altro. Chiuse per lo più agli inizi del 1600, hanno restituito diverse ceramiche utilizzate sulle tavole come stoviglie e vasellame comune (piatti, ciotole, catini ecc). Delle dieci fosse censite, la maggior parte erano ancora in perfetto stato di conservazione.

Si è quindi pensato di mantenere memoria degli scavi collocando lungo la passeggiata urbana alcuni pannelli didattici che forniscono informazioni e curiosità su quanto scoperto.

Ingresso libero

Maggiori informazioni sul sito http://www.archeobologna.beniculturali.it

Inverno con gli Etruschi

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Marzabotto (BO), Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e antica città di Kainua

Via Porrettana Sud n. 13

Domenica 14 dicembre 2014

Il viaggio oltre la vita, gli Etruschi e l’Aldilà

alle ore 15, visita guidata incentrata sulla religiosità degli Etruschi

alle ore 17, “Il viaggio oltre la vita, gli Etruschi e l’Aldilà”, conferenza di Giuseppe Sassatelli, professore di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Università di Bologna

e in contemporanea laboratorio ludico-didattico per i più piccoli (prenotazione obbligatoria al 334 9303338, minimo 15 partecipanti) con utilizzo e manipolazione di ceramica originale etrusca

Info sulla quota di partecipazione (comprensiva dell’ingresso al museo e all’area archeologica) e prenotazioni tel. 334 9303338

A margine della mostra “Il Viaggio Oltre la Vita. Gli Etruschi e l’Aldilà tra capolavori e realtà virtuale”, visitabile al Museo della Città di Bologna fino al 22 febbraio 2015, la Sezione di Archeologia del DiSCI – Università di Bologna, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna – Museo Nazionale Etrusco “P. Aria”, propone INVERNO CON GLI ETRUSCHI, visite guidate, conferenze e laboratori didattici per bambini incentrati sulla realtà funeraria di Kainua, l’unica città etrusca conservata nella sua interezza.

Le conferenze e i laboratori sono preceduti da visite guidate tematiche al Museo e Parco Archeologico di Marzabotto condotte da archeologi dell’Università.
Le attività didattiche per i bambini sono effettuate al raggiungimento minimo di 15 partecipanti, con prenotazione obbligatoria.
Per info sulla quota di partecipazione (comprensiva dell’ingresso al museo e all’area archeologica) e prenotazioni tel. 334 9303338

Domenica 14 dicembre 2014, dalle ore 15
Il viaggio oltre la vita, gli Etruschi e l’Aldilà
Dopo una visita guidata incentrata sul tema della religione etrusca, con tappa ai templi della città, gli adulti sono invitati alla conferenza “Il viaggio oltre la vita, gli Etruschi e l’Aldilà” tenuta alle ore 17 da Giuseppe Sassatelli, professore di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Università di Bologna.
In contemporanea, per i più piccoli, è previsto un laboratorio ludico-didattico (prenotazione obbligatoria al 334 9303338, minimo 15 partecipanti) che, mediante utilizzo e manipolazione di ceramica originale etrusca, avvicina i giovani alla realtà funeraria ed al banchetto degli Etruschi.

Domenica 18 gennaio 2015, dalle ore 15
Demoni e defunti nell’immaginario funebre delle stele felsinee
Dopo una visita guidata incentrata sull’urbanistica etrusca e il rito di fondazione della città di Kainua, gli adulti sono invitati alla conferenza “Demoni e defunti nell’immaginario funebre delle stele felsinee” tenuta alle ore 17 da Elisabetta Govi, professoressa di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Università di Bologna.
In contemporanea, per i più piccoli, è previsto un laboratorio ludico-didattico (prenotazione obbligatoria al 334 9303338, minimo 15 partecipanti) che, mediante utilizzo e manipolazione di ceramica originale etrusca, avvicina i giovani alla realtà funeraria ed al banchetto degli Etruschi.

Domenica 15 febbraio 2015, dalle ore 15
Il viaggio oltre la vita di Lars Atiniu, giovane aristocratico etrusco nella Felsina di V secolo a.C.
La giornate si apre con una visita guidata per tutta la famiglia incentrata sui riti funerari etruschi con tappa alle due necropoli della città, compresa la Necropoli Nord, situata nel parco privato della Villa Aria. La visita a quest’ultima necropoli, normalmente chiusa al pubblico, è condotta da Paola Desantis, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto.
Dopo la visita guidata, gli adulti sono invitati alla conferenza “Il viaggio oltre la vita di Lars Atiniu, giovane aristocratico etrusco nella Felsina di V secolo a.C.” tenuta alle ore 17.30 dalla stessa Paola Desantis.
In contemporanea, per i più piccoli, è previsto un laboratorio ludico-didattico (prenotazione obbligatoria al 334 9303338, minimo 20 partecipanti) che, mediante utilizzo e manipolazione di ceramica originale etrusca, avvicina i giovani alla realtà funeraria ed al banchetto degli Etruschi.

Venerdì 27 febbraio 2015, dalle ore 16
Nuovi dati dalle necropoli dell’Etruria Padana: il contributo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna

Dopo la visita guidata incentrata sul tema dei commerci e dei rapporti degli Etruschi con i Greci, ben evidenti nelle strutture della città e nei reperti conservati in museo, il Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Marco Edoardo Minoja, tiene alle ore 18 la conferenza “Nuovi dati dalle necropoli dell’Etruria Padana: il contributo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna”.

Per info sulla quota di partecipazione (comprensiva dell’ingresso al museo e all’area archeologica) e prenotazioni telefonare al 334 9303338