Il laboratorio del Professor Nerdstein
Gli sparatutto in soggettiva hanno avuto la loro evoluzione, durata diversi annetti. Ma basta questo per associarli al termine Boomer? Nel tavolo del nostro polveroso laboratorio discutiamo e valutiamo se è giusto o meno.
Iniziamo quindi dall’elemento cardine.
Cosa si intende per Boomer Shooter?
Potrebbe sembrare una domanda scontata, ma vale la pena spenderci due parole. I Boomer Shooter sono tutti quegli sparatutto in soggettiva che si rifanno ai capisaldi del genere, ovvero Doom, Duke Nukem 3D e Quake. Gia da questo si possono inserire le prime variabili per la nostra equazione.
Cos’è un Boomer?
La definizione basilarmente rappresenta una specifica selezione anagrafica di persone nate entro un certo intervallo di tempo. Come è noto, il termine deriva dal termine Baby Boomer, ovvero i nati nel periodo del Boom economico. Tuttavia, come spesso accade alle terminologie, queste vengono prese e riadattate per rappresentare in una parola una tipologia di persone. Nell’uso corrente Boomer non è più soltanto legato alla definizione originale, ma si associa a due insiemi di persone, che spesso si intersecano.
L’insieme più ampio è quello dove Boomer significa, banalmente, Vecchio. Per gli standard di molti millennial, vecchio può già essere un soggetto che ha superato i 35 anni, di fatto inglobando l’intera Generazione X, che infatti non viene mai citata quasi nemmeno esistesse.
Nel secondo insieme troviamo la componente dispregiativa (in effetti anche l’altro uso non era proprio ‘affettuoso’). Si usa quando si da del Boomer ad una persona ottusa, che non accetta modi di pensare e valori diversi da quelli con i quali è cresciuto. Questa è una descrizione a dir poco riassuntiva, in realtà non basterebbe un articolo intero per rappresentarla completamente, ma per i nostri scopi ci basta. E’ sufficiente per capire l’approccio che ha questo tipo di persone rispetto al mondo dei video giochi.
Per niente positivo…
E gli shooter?
All’inizio della nostra analisi ho riportato tre titoli specifici. Non li ho scelti per caso, sono i tre titoli che hanno gettato le basi per tutti gli sparatutto a venire. Storicamente non sono i primi ed altri prima di loro hanno rivestito un ruolo importante per questo sottogenere. Per dirne uno, facendo giusto un passettino indietro c’era un certo Wolfenstein 3D che già la sapeva lunga, ma mancava ancora qualcosa.
Da Doom in poi si era fatto quel saltino che ancora mancava, importante abbastanza da rendere il gioco così divertente ed avveniristico da destare l’attenzione di masse di giocatori ancora abituate ad altro. Doom si impose come una forza inarrestabile, finendo negli anni nelle collezioni Floppy Disk e negli Hard Disk di tantissime persone, da studenti ad impiegati. E venne clonato e copiato moltissimo.
Poi vennero Duke Nukem 3D e Quake che, ognuno a modo suo, seppero portare importanti innovazioni nel genere. Duke più per la caratterizzazione del protagonista (che è un Boomer sotto ogni punto di vista. La cosa era voluta per l’impostazione fortemente ironica ed irriverente del titolo, molto anti-politically correct) e il tono generale del gioco.
Quake rivoluzionava meno il genere a livello di Gameplay ma fu il primo FPS interamente in 3D, una vera e propria rivoluzione per l’epoca.
Questa breve rappresentazione storica ci serve per capire un’altra cosa su questi titoli.
Quanto siano rimasti nel cuore dei giocatori vecchi e nuovi
Da li in poi si sono susseguiti titoli che cercavano di copiare, innovare, modificare quanto più possibile. Un gradino per volta si è arrivato al genere FPS come lo conosciamo ora (e che, ovviamente, non ha ancora finito il suo percorso evolutivo)
Negli ultimi anni, però, è successo qualcosa. L’avanzata tecnologica ha generato il bisogno o forse la curiosità, se non ancora il richiamo, a tornare per un pò alle origini.
Ecco che nei vari store, sia fisici che digitale, iniziano a spuntare titoli che fanno il verso al passato. Per citarne alcuni fra i più noti, Shovel Knight, Celeste, Bloodstained Curse Of The Moon e tanti, tanti altri.
Finalmente arriviamo alla risposta alla domanda che ci siamo posti prima:
i Boomer Shooter sono tutti quei giochi appartenenti al genere sparatutto che si rifanno all’essenzialità dei titoli storici, sia per gameplay che per stile grafico.
Appartenenti illustri a questa categoria sono il recente Warhammer 40000: Boltgun, Ion Fury e Prodeus.
Ne fanno parte anche riproposizioni dirette dei vecchi titoli (gli stessi Doom, Duke Nukem 3D e Quake), con i cambiamenti minimi necessari a farli girare su sistemi moderni, oltre pochi aggiustamenti per migliorarne la Quality Of Life
Adesso abbiamo tutte le variabili per dibattere sulla domanda introduttiva.
E’ corretta questa definizione?
Spoiler, ad opinione dello scrivente, assolutamente no
Posto che ormai l’etichetta è stata ormai coniata, accettata e già entrata in uso nel linguaggio comune, vista la sua relativa giovinezza mi sono sentito, da videogiocatore di vecchia data, di dare una mia considerazione spiegandola più ‘scientificamente’ possibile.
Non la trovo corretta perché va contro tutti i fattori che abbiamo messo sul banco di esame. In primis, l’età. I titoli, chiamiamoli così, fondatori per questa etichetta, nascono approssimativamente nel triennio che va dal 1993 al 1996. Si tratta di un periodo in cui il videogiocatore medio in fascia di età adolescenziale (all’epoca trovare gamers over 30 era un’impresa. I pochi che c’erano, erano spesso gli stessi sviluppatori) era nativa degli anni ‘80, al massimo fine anni ‘70. Generazione X. La stessa generazione che in molti casi ha iniziato a giocare con il Nes o il C64 un decennio prima, da bambini. Per capire meglio, i videogiocatori, come categoria non occasionale, sono nati in quel periodo e sono cresciuti insieme al loro hobby preferito. Per questo, matematicamente, si può stabilire che il videogiocatore medio, all’epoca dell’uscita di Doom, era per la stragrande maggioranza o adolescente o preadolescente. Gamers di età più avanzata erano rarissimi, quasi inesistenti. Utilizzatori nella fascia di età a cui appartengono i Boomers è davvero esigua. Di certo insufficiente per collegarli a quel genere di videogiochi.
Il discorso sulla mentalità da Boomer è anche più semplice. Un Boomer appartenente a questo insieme non approccerebbe mai nessun videogioco, al massimo potrebbe trovare qualcosa di buono da dire su PacMan, Pong o Space Invaders perchè più vicini alla loro epoca (ma ancora, con buona probabilità, non ci hanno mai giocato davvero). Non ci dimentichiamo che l’utilizzo del termine Boomer, quando associato alla mentalità, non è rigorosamente legato all’età. Ci sono molti giovani che possono appartenere alla categoria per questioni comportamentali. Anche in questo caso, l’etichetta Boomer Shooter appare quanto mai scorretta
In conclusione
Malgrado tutto, come già detto, il termine è stato coniato e la maggioranza lo ha accettato di buon grado.
Volete sapere il motivo? Semplicissimo! Suona bene! Questa è stata davvero la motivazione vincente e determinante per battezzare il termine.
Personalmente avrei preferito un termine più appropriato, come Retro Shooter (ho controllato, non esiste fra le etichette di Steam!)
E voi che ne pensate?
Scrivetelo nei commenti e fateci sapere!
Ricordo bene la prima volta che giocai a Doom, credo che non la scorderò mai, se non vado errato inizio anni 90. Che ricordi
Eh si, è uscito nel ’93. Pensa che per me è stato uno dei primissimi giochi su PC e venivo dal C64. La prima volta che l’ho visto ho pensato di avere le allucinazioni, non credevo ai miei occhi 😀