Il tuo carrello

Da sempre… Superga!

 

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Da tempo oramai, le Superga sono un must dell’estate e non solo! Sono le sneakers più colorate e trendy, ci sono moltissimi modelli in commercio: di tantissimi colori diversi, con decori, con strass, paillettes, ricamate, con borchie, stampe di ogni tipo. Sono le preferite sia dai bambini che dalle giovani mamme e tutti i ragazzi ne posseggono almeno un paio. Ma da dove parte la storia delle Superga?

Dal lontano 1911, quando una fabbrica di Torino sperimentò ed utilizzò per la costruzione di giocattoli e gomme per biciclette, un materiale chiamato “gomma vulcanizzata”. E proprio con quest’ultimo, poco tempo dopo, l’azienda ha iniziato a produrre dapprima stivali impermeabili (adatti al lavoro dei campi) e successivamente ampliò i suoi orizzonti alla produzione di scarpe da ginnastica. Successivamente alla collaborazione con Pirelli S.p.A., il fatturato aumentò a dismisura, portando la produzione da 2 a 12 milioni. Soprattutto dal 2011 la moda le ha riportate sulla cresta dell’onda come mai prima, ed ora fanno parte del look della maggior parte dei teen-ager di oggi.

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Come abbinarle? Con cosa metterle? Le Superga sono un capo comodo e versatile. Si adattano a tutti e possono essere sia sportive, che eleganti. I colori chiari d’estate e quelli scuri o neutri d’inverno le rendono facilmente abbinabili con molti outfit: sotto i jeans strappati o un pantalone semplice ed elegante sono sempre il top. Per non parlare del connubio superga-minidress, aderente magari ( ma anche svasato) che diventa elegante se si aggiunge qualche accessorio luccicante, più sportivo se semplice.

Mix, esplosione e colori! Ogni anno vi è un colore-trend per le Superga: quest’estate, in linea con il colore dell’anno, è il marsala!

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COME CAMBIANO I TEMPI : “L’ESTETICA E GLI UOMINI”

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C’era un volta il maschio alfa; di lui si diceva che “ha da puzzà”, che con gli altri maschi discutesse di donne e motori e che davanti allo specchio ci rimanesse giusto il tempo di farsi la barba. Poi è arrivato il botox e niente è stato più come prima. Il botox dedicato agli uomini  che non ha niente di diverso da quello che si fanno iniettare le  donne, ha fatto breccia nei loro cuori. Dimentichiamoci i maschi trascurati e con i rotolini di grasso. E’ proprio il caso di dirlo: non ci sono più gli uomini di una volta, ai quali bastava un deodorante e un dopobarba, e soprattutto senza alcuna pretesa estetica. Cresce notevolmente l’interesse verso l’estetica, la bellezza e il benessere fisico da parte degli uomini che non si trascurano più. Questa “rivoluzione” si evidenzia anche nell’approccio che gli uomini stanno avendo verso centri estetici e verso le beauty farm. E’ un target assolutamente da non trascurare, poiché l’uomo ama prendersi cura di se stesso almeno quanto la donna, riservando molta cura a grande attenzione nonché notevole impegno verso il suo aspetto fisico.

Le ultime tendenze confermano che  gli uomini spendono più delle donne per i prodotti di bellezza; Non è un segreto che l’uomo sia vanitoso: oggi anche lui utilizza creme anti rughe, cosmetici e sieri idratanti.

Meglio l’uomo dalla pelle glabra che mette in evidenza le forme con eleganza, o quello che si porta appresso un manto peloso che evoca virilità e machismo?  Da alcuni anni si cerca di dare una risposta definitiva a questa annosa questione, gli uomini hanno fatto un altro passo avanti e hanno conquistato un’altra frontiera nel campo dell’estetica maschile. Dopo il torace, le braccia, le ascelle, le gamme e la schiena infatti, la depilazione arriva anche nella zona pubica. Per essere belli bisogna soffrire , maschi lisci e perfetti anche nella zona più intima del corpo dunque, per mostrare una personalità senza incertezze.

11047249_424534861056840_446169823_n (1)Gli uomini sono sempre più ossessionati dal culto dell’immagine, questo mette in evidenzia un sondaggio, aumento del 66% di frequentatori maschili nei centri estetici. Il taglio dei capelli resta il trattamento più richiesto, ma il dato più inaspettato è che ceretta e manicure sono in salita. Nelle top ten dei trattamenti trovano spazio anche tinta per capelli, pulizia del viso, lampade e lettino abbronzante e  sopracciglie ad ali di gabbiano.  Dalle sopracciglia, alle cerette, passando per le amate lampade e concludendo con gli addominali scolpiti, ad onor del vero però tutto ciò è visto, secondo i punti di vista, come croce o delizia.

Il benessere al maschile. Tendenza da non sottovalutare, cavalcata da tantissimi centri benessere è quella di proporre trattamenti mirati agli uomini che sempre di più curano il proprio aspetto con un’attenzione sorprendente. Cerette, botox, color therapy e molti altre ancora sono le proposte a loro rivolte che trovano riscontri sempre più ampi, d’altronde gli ottimi risultati sono innegabili.

Il benessere è sempre benessere, ciò non toglie che negli ultimi anni le tendenze per raggiungerlo siano lievemente cambiate.

La crisi sembra non arrestare la voglia degli italiani di migliorare sempre il proprio aspetto. Rughette insipienti e maniglie dell amore tra i nemici da combattere, tant’è che negli ultimi anni il ricorso ai trattamenti estetici è cresciuto del 15%.

I  nuovi maschi sono davvero così apprezzati dalle donne? Non sarà che invece dietro questa ricerca di perfezione estetica c’è fondamentalmente uno spiccato narcisismo? Non ci sono dubbi in merito al fatto che anche senza sopracciglia ad ali di gabbiano un uomo può essere estremamente attraente e non saranno di certo i peli sulle braccia a fargli perdere punti!

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Cosa indossare per i diciotto anni

 

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È molto frequente chiedersi prima di andare ad una festa quale sia l’outfits giusto e porsi domande del tipo cosa può essere adatto e cosa non. Bene oggi io voglio rispondere almeno in parte a queste domande , immagino che molte di voi staranno pensando cosa indossare per il proprio compleanno, ma soprattutto cosa indossare all’inerente diciottesimo compleanno. In realtà non c’è una regola ben precisa per scegliere cosa indossare anche perché è importante ricordare che per rendere un look fashion bisogna dare ad un abito il proprio tocco personale in modo da renderlo unico , però per rendere tutto ciò più facile vi aiuterò con alcuni consigli. Prima di tutto in queste occasioni è consigliabile indossare abiti colorati che possono essere di colore più vivace come ad esempio rosso o più tenui ad esempio celeste. Se siete molto esili indossate un abito corto aderente sopra e più svasato sotto per creare volume , oppure optate per un abito lungo dietro e corto avanti per avere un look un po’ più elegante , se invece siete un po’ più formose indossate un abito aderente o al ginocchio o lungo con uno spacco vertiginoso per slanciare la figura e renderla più armoniosa , invece se siete leggermente in carne prediligete un vestito lungo stretto sopra e largo sotto con uno scollo profondo per avere un decolletè più pronunciato. Inoltre se preferite non mettere in mostra le gambe o non gradite gli abiti potete osare scegliendo un tailleur con pantalone e giacca oppure una tuta intera elegante obbligatoriamente scura . Per quanto riguarda gli accessori i gioielli sono facoltativi , le scarpe alte d’obbligo basta solo ricordare che l’altezza delle scarpe deve essere proporzionale alla lunghezza del vestito per non risultare volgari. In secondo luogo se il vestito che avete scelto è molto semplice è preferibile creare luce con la pochette o con le scarpe . Per quanto riguarda la borsa invece deve essere una borsa molto elegante quindi o una borsa gioiello o se non volete creare bagliore potete optare per una clutch o di colore neutro o di colore appariscente , bisogna avere presente che abbinare la borsa con la scarpa è ormai passato di moda quindi sentitevi libere di osare con quest’ultimi e date sfogo alla vostra fantasia seguendo il proprio stile e questi consigli.

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Belle e in carne!

 

mj6afkQuante di voi hanno mai pensato: “che bello quel vestito” – “com’è carino quel jeans” – “quel top mi piace un sacco” e subito dopo “ma sono troppo in carne per quello!”. La risposta a questa affermazione, se fosse una domanda, sarebbe: “NO, non siete mai troppo in carne!”

Al giorno d’oggi le riviste di moda riportano in copertina corpi magnifici di modelle e star dello spettacolo, molto spesso queste sono magrissime e (frutto di ore di palestra, in quanto si può dire passino più tempo lì dentro che a casa propria) con assenza di imperfezioni, come cellulite e smagliature. E di reazione a ciò, molte di voi iniziano a specchiarsi e ad intrattenersi sui propri difetti, sulla pancetta, sul chilo in più, sulla smagliatura un po’ più evidente…. non è vero però, che essere in carne equivale ad essere brutte!

V-magazine-taglie-forti1 Lo dice anche il mondo della moda. H&M qualche tempo fa ha presentato una collezione in cui figura come modella Jennie Runk, la quale è rientrata tra le modelle “taglie forti” e ha riscosso in tale campo molto successo e qualche anno fa sulla rivista “ELLE” è comparsa una super-modella, Tara Lynn, ed è proprio quel periodo che ha segnato l’inizio della ricerca dei bei corpi in carne. Dunque, già da qualche tempo, viene affiancata alla taglia 38/spiedino, il fisico più diffuso nel nostro Paese e non solo: quello più robusto, formoso e riconducibile a quello della donna mediterranea. Se sei formosa, cosa dovresti indossare? Tutto, ma scegliendo sempre il modello più adatto a te. Shorts non troppo corti, magliette sfiziose non troppo elastiche e se hai un bel decolleté mettilo in mostra! I jeans poi sono sempre ben accetti, e smentite la convenzione che i colori scuri come il nero, il grigio topo ed altri vi snelliscano, perché è possibile ottenere un effetto snellente anche con la partecipazione nel vostro outfit di colori più vivaci, e ricordate: tutto sta nel modello che scegliere, nei vostri gusti e….. nella vostra testa. In carne è bello!

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Do you like shorts?

 

10177384_1568304406778889_4767573995916612106_nChe sia cortissimo o a metà coscia, a vita bassa o alta, di jeans, di cotone o di qualsiasi altro materiale,  che sia d’inverno o d’estate, con le calze o senza, il “pantaloncino corto” indossato in base alle proprie caratteristiche fisiche, fa sempre un certo effetto.

Gli shorts sono un elemento di tendenza, ogni ragazzina ne ha almeno un paio nell’armadio, ogni donna ne custodisce uno nel cassetto: colorati e stravaganti oppure semplici, tanto da diventare eleganti, sono oramai da un paio di generazioni, il “top che non tramonta mai”.

Certo che la storia dei pantaloncini parte da lontano e ci fa scoprire che questi ultimi non sono nati per essere indossati nello stesso modo con cui li indossiamo oggi. Questi cominciano ad essere utilizzati negli Stati Uniti a partire dal 1800/1900 soprattutto dai bambini, fino all’età adolescenziale;  quello che non tutti sanno è che questo capo venne usato anche da alcuni eserciti come divisa per le zone di guerra dove la temperatura non era facilmente sostenibile con i classici pantaloni lunghi. Gli shorts sono un capo “unisex” e versatile, adatto a tutti. Il grande decennio degli shorts però è quello degli anni ’80: i famosissimi Levi’s, che sono tornati nuovamente all’apice del successo con il vecchio modello “501” quelli “da tagliare e strappare”  a cui oggi si aggiungono ad ornarli pizzi, merletti, ricami, borchie, strass, stampe  e paillettes.

images (4)A giudizio di alcuni, questo capo d’abbigliamento appare esagerato o addirittura volgare. Ma quando realmente uno shorts è volgare? Ragioniamoci un po’. Quando è troppo a vita bassa, tanto da mostrare l’intimo o il sedere (come del resto, anche i pantaloni di normale lunghezza) oppure quando questo è eccessivamente corto, quasi come fosse il sostituto dell’intimo! Gli shorts poi, vanno esibiti in base alle proprie caratteristiche fisiche; sia chiaro, che tu sia magrissima o abbia qualche chilo in più, non c’è nessun vieto di utilizzo: solo che bisogna sempre adattare l’indumento al proprio corpo. Tantissimi sono i modelli e le varianti creati per evidenziare le tue qualità positive e valorizzarle sempre di più. Il consiglio più adatto però è uno: sii tu la miglior critica di te stessa e osa sempre, ma con stile!

Una delle domande più frequenti per le “scettiche” di questo capo è: come abbinare uno shorts (e a questa domanda si susseguono affermazioni come “non è elegante”, “non fa per me”…)? La risposta è semplice: con tutto. Dalle camicie eleganti, alle t-shirt, ai top. Tutto è ammesso e ogni indumento tra questi serve per dare una connotazione diversa al tuo outfit.

Un abbinamento di tendenza è quello della camicina morbida infilata nello short a vita alta di tessuto nero, beije, grigio o jeans: fa un po’ chic e di classe, senza però essere troppo seriose! Oppure una t-shirt abbastanza lunga con qualche stampa stravagante che va a coprire un po’ il pantaloncino per essere sportive e casual. E che ne dite dei top? Che siano di pizzo o semplicissimi, che abbiano qualche strass o meno, questi ultimi esprimono davvero nella sua pienezza la bellezza di quest’indumento e la sua versatilità. Gli shorts sono il passepartout di tutte le donne, anche quelle del mondo dello spettacolo o della musica: in una delle serie televisive cult degli anni ’80 “Hazzard” al fianco dei due protagonisti Bo e Luke, vi era la bella cugina Daisy Duke indossava gli shorts a vita altissima e sotto cortissimi. Questo personaggio non faceva altro che mostrare le tendenze di moda di quegli anni che non sono estinte tutt’ora. Infatti, basta cliccare “shorts Rihanna” su qualsiasi motore di ricerca per ottenere le prime foto della cantante barbadiana con i Levi’s a vita alta che sfoggia nei più svariati abbinamenti che sono espressione del suo stile, senza dubbio tra i più originali ed imitati. E per non parlare delle top model, come la famosissima Kate Moss, che oltre ad esibirlo in passerella come il “must che non tramonta mai” lo indossa anche nella vita privata e mondana con una giacca di pelle ed una maglia con stampa a fantasia colorata. Che dire di più? Viva gli shorts!!!!!!

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Benedicta Balasco

La donna, il motore del mondo

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Nel giorno dell’ otto marzo, la donna ha più che bisogno di riconquistare la propria dignità, dopo anni di mercificazioni e di svilimento.  Proprio da questo essere lei è considerata poco più di un oggetto degno solo di essere posseduto.

L’ otto marzo assume un importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha subito nel corso dei secoli e il punto di inizio per il riscatto della propria dignità.

Siamo abituate a festeggiare la festa della donna, ma non tutti sanno esattamente da cosa corrisponde questa famosa data “8 marzo 1908”, quando un gruppo di operaie di un’ industria tessile di New York scioperarono come forma di protesta per le condizioni terribili in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero durò diversi giorni, ma fu proprio l’ 8 marzo che i proprietari dell’ azienda bloccarono le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire. In seguito, un incendio uccise 129 operaie, tra cui anche delle italiane, che cercavano solo di migliorare la propria qualità  del lavoro.

La giornata internazionale della donna (comunemente definita Festa della donna) ricorre l ‘8 marzo di oggi anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono oggi oggetto in molte parti del mondo ed anche in Italia.

Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 ed in Italia nel 1922, dove si svolge tutt’ora.

E’ nel 1976 che la festa della donna è stata riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite, anche se la sua storia risale  a tempo addietro, quando nelle fabbriche lavorano sottopagate e sfruttate.

L ‘8 marzo assume così un’ importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni, che la donna ha subito nel corso dei secoli e punti d’inizio per il riscatto della propria dignità.

Una giornata in cui ricordare le conquiste, un’occasione per rafforzare la lotta contro le violenze e per riflettere sui passi ancora da compire.

La giornata Internazionale della donna, è un modo per ricordarsi da dove veniamo, noi donne, e dove stiamo andando.

Con la giornata dell’8 marzo cerchiamo di essere fiere della nostra femminilità, cerchiamo di raggiungere una reale parità: in casa, sul lavoro, nella società intera. Cerchiamo di ottenere dai nostri compagni quel rispetto che è alla base di ogni rapporto umano. Rispettate, ben inteso rispettando, inculcando nei figli maschi la dovuta considerazione prima verso le loro compagne di scuola, poi verso le loro colleghe di lavoro ed infine verso le donne che condivideranno la loro vita futura.

Simbolo indimenticabile della festa della donna è “la mimosa”.  Il fiore, la mimosa, tuttavia è un’usanza tutta italiana.

Dobbiamo tornare indietro di quasi 70 anni e arrivare al 1946 quando due attiviste dell’ Udi  (Unione Donne Italiane), Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti, noto politico italiano) e Teresa Mattei, proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna. La decisione fu messa ai voti e le donne dell’Udi, votarono all’unanimità per questo fiore. Bella e insolita, inoltre, la mimosa è l’unico fiore che fiorisce a marzo ed è molto economico, quindi accessibile a tutti. Gli altri fiori in gara? Anemoni e garofani, arrivati rispettivamente al secondo e al terzo posto. La mimosa ha vinto anche per le sue caratteristiche: è un fiore che riesce a crescere, nonostante la sua fragilità apparente, anche su terreni difficili. Perfetto per rappresentare la figura della donna!

L’unico svantaggio? Le mimose durano pochissimo ma con la giusta cura (due gocce di limone in acqua limpida e tanta luce) possono durare più a lungo.

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Il tacco, storia dell’accessorio di bellezza più importante

 

 

 

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L’accessorio di cui oggi voglio parlarvi è la scarpa con il tacco. In questo articolo vi spiegherò quando indossarla e come abbinarla, ma prima di ciò vi introduco un po’ nell’ argomento .

Il tacco, viene introdotto per dare maggiore stabilità ai cavalieri sulle staffe durante le battaglie, nel secolo II d.C. in Persia. Successivamente intorno al 1350 d.C. compare in Turchia e in Ungheria. Attorno al 1605, la presenza dei tacchi nei primi listini prezzi testimoniano la loro diffusione in Europa; dove la funzione era puramente estetica, con lo scopo di far apparire le persone più alte. Mentre nell’ epoca Barocca trova la sua massima espressione per altezza e decorazioni, agli inizi del XIX secolo perde importanza a favore di scarpe di seta prive di tacco. Il tacco ebbe ben presto grande successo, non solo tra le signore; alla corte di Luigi XIV nacque il “tacco Luigi” largo alla base e rientrante verso l’ alto. Il re sole amava personalizzare le sue scarpe col tacco con decori raffiguranti scene di battaglia. Il primo uso nelle donne secondo le varie teorie : è stato utilizzato da Madame de Pompaduor, Monna lisa, e da Caterina de Medici nel 1533 , che li avrebbe indossati in occasione delle sue nozze con il Duca di Orleans. I tacchi divennero status symbol nell’ Europa dei secoli XVII e XVIII, erano indossati esclusivamente dai membri delle classi più abbienti. Le donne calzavano scarpette dalla punta leggermente rialzata, pantofole e ciabbattine con il tacco a punta aguzza.

Con la rivoluzione Francese, in particolare, fu eclissato da una calzatura piatta, più essenziale e più utilitaria, ma ritorno, con grande entusiasmo, in prima linea intorno alla meta del XIX secolo. Le donne all’ inizio del  secolo privilegiarono scarpe comode e resistenti, ma verso la fine degli anni ’20 cominciarono a spopolare i sandali a tacco alto. Con la  creazione della minigonna nei primi anni ’60, il tacco a spillo fu messo anche negli stivali che migliorano l’aspetto delle gambe nude; ma con l’ avanzare del movimento femminista che vedeva il tacco a spillo come indicatore di costrizione, sottomissione e che rendeva la donna uno stereotipo sessuale degli uomini, i tacchi diventano più bassi, grossi e si fece presto a sostituirli con le scarpe a punta quadrata. Negli anni ’70 si fece popolare la zeppa, questo fu un periodo di piena sperimentazione in tutti i sensi, incluso anche la moda; la sottocultura dei movimenti giovanili si contendevano l’ attenzione del pubblico vestendo in modo eccentrico, con colori psicodelici e prendendo spunto dalle forme del passato. Un esempio di questo futuro furono i Punk, che introdussero, almeno nel loro cerchio, il tacco a spillo. Negli anni ’80 furono interessati  dalla repulsione del femminismo verso la moda che cominciò ad attenuarsi verso l’idea che le scarpe con il tacco alto non erano semplici oppressori, ma potevano fornire alla donna piacere nell’ essere guardata e ammirata. Gli anni ’90 seguono la tendenza degli anni ’80, ma con modelli sicuramente più discreti e semplici perché era arrivato il minimalismo.

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Al giorno d’oggi il tacco viene utilizzato o per scopo pratico o per scopo estetico , il primo lo ritroviamo prevalentemente nelle calzature da uomo e può essere di diversi tipi : simmetrico, a ferro di cavallo, asimmetrico e a trapezio che si suddivide in trapezio a base larga utilizzato per le scarpe sportive e a base stretta utilizzato per le scarpe eleganti a punta .Il tacco da uomo però non deve superare i 3 cm, abbiamo un aumento di questa lunghezza solo negli stivali ”da cowboy” o in casi particolari .Le donne utilizzano il tacco principalmente per scopo estetico, perché, com’è risaputo snellisce il polpaccio e conferisce maggior armonia alle gambe; è di misura variabile dai 4cm ai 17-18 cm anche se spesso questa  misura viene superata. Il tacco viene usato per qualsiasi occasione importante o non,  anche se è preferibile indossare il tacco a stiletto per occasioni importanti e lasciare il tacco wedges o più comunemente zeppa ed il tacco quadrato per uso quotidiano.Non c’è una regola ben precisa per scegliere la lunghezza del tacco ma bisogna tener conto della propria duttilità nel portarli altrimenti si rischia di sembrare impacciati. Quando indossate vestiti da colori vivaci o con fantasie dovete utilizzare scarpe molto semplici perché come si dice il troppo storpia , se invece indossate un abito scuro o poco lucente bisogna creare luminosità con le scarpe quindi utilizzatene un paio sfavillante o un paio di color acceso ad esempio rosso , fuxia , giallo ecc. con qualche piccolo dettaglio .Secondo me l’abbinamento migliore si ottiene con un pantalone o se preferite un jeans , una camicia con giacca abbinata e scarpe col tacco a stiletto… cosi’ avrete un outfits perfetto per qualsiasi occasione e di sicuro non rischierete di essere fuori luogo o “ out”.

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Ilaria Carcieri & Anna Gillini

La storia dei leggins

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Adoro fare ricerche quando scrivo i miei articoli, mi piace inserire un po’ di storia prima di introdurre un argomento.
Scopriremo insieme, di come la moda si evolve nel tempo, a quando risalgono le tendenze del momento e come nasce una moda.
Oggi voglio parlarvi dei leggins, un capo in continua evoluzione.
Il termine leggins deriva dall’ inglese e si traduce in italiano con ghette o pantacollant, comunemente un tipo di indumento aderente.
I primi leggins compaiono nella seconda guerra mondiale, venivano indossati dai militari come protezione sotto i pantaloni.
Lo stilista Emilio Pucci negli anni 50 riscopre questo elemento e crea un pantalone affusolato da far indossare alle donne che chiama fuseaux. Vengono definitivamente lanciati nella moda dopo la loro apparizione nel film Sabrina e Cenerentola a Parigi.
Con l’avvento delle fibre tessile elasticizzate, i leggins diventano famosi in ambito sportivo, in particolar modo nel mondo dello sci, della danza e della ginnastica.
La nascita ufficiale però, avviene negli anni 70 quando Patricia Field inventa i leggins cosi come li conosciamo oggi, simile ai fuseaux, aderenti sulla gamba ma senza passante da inserire sotto il piede.
Nel 1985, Madonna indossa i leggins nel film “Cercasi Susan disperatamente, nasce cosi’ un vero e proprio boom che presto si trasferisce sulle passarelle grazie alla stilista inglese Liza Bruce.
Nel 2006 Max Mara presenta sulle passerelle della stagione, degli abiti corti, sia eleganti che sportivi, con sotto i leggins.
Da li in poi è storia dei nostri giorni, di anno in anno le passerelle e moltissime collezioni sono piene di leggins di ogni tessuto, stampa e colore.
C è chi li ha definiti la cosa meno elegante sulla faccia della terra, eppure le prime collezioni primavera/estate presentano proprio questo comodissimo capo di abbigliamento.
Scopriamo insieme come abbinarli
Se cercate un look minimal, optate per leggins neri o grigio fumo da indossare sotto una maxi tee bianca e un giubotto di pelle con biker boots.
I leggins a fantasia sono sicuramente più tollerabili di quelli in jersey. Indossateli come più vi piace, sotto maglioncini, giacche o camice, basta che il sedere sia ben coperto.
Una nuova idea originale, potrebbe essere quella di indossare i leggins sotto una gonna corta e svasata, che fa molto anni 80.
Sono estremamente modaioli i leggins in simil pelle, soprattutto se indossati a contrasto, sotto una blusa ampia magari a fantasia tartan, con scarpe flatform.
Sfruttateli anche come capo sportivo, sneakers colorate, ampia felpona e una giacca di pelle per smorzare il tutto.

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