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Tutta la verità sulla censura degli anime in Italia

Tutta la verità sulla censura degli anime in Italia

I primi anime arrivarono nelle televisioni italiane negli anni 70′ in quanto molto più’ economiche per le reti rispetto ai cartoons provenienti dall’America. Tra le prime ci furono serie animate innocue come Kimba il leone bianco e Heidi.

Fu dopo il 1978 con Goldrake, l’amatissimo Atlas Ufo Robot, che si iniziarono a scatenare le polemiche riguardo la natura dei contenuti degli anime. Da alcuni politici e giornalisti benpensanti del tempo il robottone era considerato un vero e proprio demonio che alimentava i bambini alla violenza e all’odio. Ebbene si, perché se nel paese del Sol Levante gli anime si rivolgevano a diverse categorie di spettatori , in molti altri paesi tra cui la nostra Italia erano considerati un prodotto destinato esclusivamente ai bambini. L’opera del maestro Go Nagai non subi’ immonde modifiche di trama ma si guadagno’ la rimozione di ben 3 episodi tra cui l’episodio 59 di altissimo valore storico-informativo, incentrato sul tema del terrorismo.

I 5 giovani pronti a morire nell’episodio 59 “Commando da Vega”.

Dagli anni 80′ in poi le nostre care serie animate subirono le peggiori torture, tagli e stravolgimenti con lo scopo di riadattare i contenuti ad un pubblico infantile. Le più’ comuni censure riguardano scene d’amore, nudo o semi-nudo, scene di violenza, sangue, guerra, cambio di nomi ed eta’ dei personaggi, dialoghi aggiunti, scene o episodi tagliati del tutto. Eliminato persino qualsiasi riferimento al Giappone nel tentativo di occidentalizzare le trame.

La lista degli anime censurati è infinita,ma citiamo alcuni tra gli esempi più eclatanti.

LADY OSCAR

Arriva in Italia nel 1982 e oltre a narrare le drammatiche vicende della rivoluzione francese e della regina Maria Antonietta, racconta di Oscar, una ragazza cresciuta come un uomo e a capo delle guardie della regina, amata sia da uomini che da donne. In Italia viene presentata sin dal principio come una Madamigella, mentre nella versione originale animata la sua identità’ resta celata e tutti la credono un uomo. Gli argomenti censurati sono vari:corruzione, prostituzione, travestimento, omosessualità’. Quanta bellezza è andata perduta in questo dramma che vede le due protagoniste vivere una vita che non desiderano ma a cui sono state assoggettate da scelte altrui ?

La meravigliosa scena di Oscar e Andre’ che consumano il loro amore.

DRAGON BALL

Oltre alle modifiche e tagli di scene violente, sangue, nudi e volgarità’, il personaggio più’ criticato dai pericolosissimi seguaci del MOIGE è quella del maestro “delle tartarughe” Muten, che rappresenta la classica figura del vecchio pervertito presente in numerosi anime e manga, che spia le ragazze mentre si fanno la doccia, ruba mutandine, fa proposte indecenti e colleziona video e riviste porno. E con una perenne emorragia al naso. Nonostante i vari tagli la trama resta comunque comprensibile e Dragon Ball resta uno degli anime più amati di sempre ( fino alla serie Z, tutti d’accordo?).

Il maestro Muten in shock quando Bulma convinta di mostrargli le mutandine gli mostra invece molto ma molto di più.

SAILOR MOON

Assistiamo alla fiera della censura soprattutto nella terza, quarta e quinta serie. Il rapporto omosessuale mascherato sotto le false spoglie di semplice amicizia tra Sailor Uranus e Sailor Nettuno, personaggi maschili amanti del travestimento (come Fish Eye ed il generale Zachar), rapporti incestuosi tra fratelli cattivi Ail e An del tutto occultati, le guerriere Starlight che anziché tornare alla loro vera identità’ femminile grazie alla trasformazione sailor in Italia invocano le sorelle gemelle arrivate in soccorso dallo spazio.

La puntata finale poi è stata privata di numerose scene per un totale di quasi 7 minuti, per evitare che la sagoma nuda della protagonista non creasse traumi in noi poveri minorenni indifesi che non avendo capito proprio nulla del finale siamo corsi ai ripari pochi anni dopo con l’avvento di Google.

L’amore saffico tra Sailor Nettuno e Sailor Uranus .

La mia umile opinione a riguardo: è vero, la censura purtroppo ha mortificato e banalizzato molti dei nostri anime preferiti, deturpando vere e proprie opere d’arte. L’ unica nota positiva è che tali adattamenti ci hanno permesso di poter conoscere, scoprire ed amare un mondo fantastico durante gli anni della nostra infanzia, che faranno parte per sempre dei nostri ricordi più belli. Non so voi ma io sento già la nostalgia che mi assale.

Slam Dunk, il manga sportivo più amato di sempre

Nel 1990, ad opera di Takehiko Inoue, venne pubblicato il primo volume di Slam Dunk, spokon (manga a tema sportivo) che racconta le avventure di Hanamichi Sakuragi e della sua squadra di basket, lo Shohoku. Sia il manga che l’anime saranno destinati a diventare classici del genere ed è subito chiaro il perchè: è impossibile non rimanere catturati dalla perfezione stilistica dei disegni e dalle vicende dei giovani dalla divisa rosso fuoco (ispirata ai mitici Chicago Bulls).
Nonostante il tema principale sia il basket, con Slam Dunk le risate sono assicurate, tra scene demenziali, le espressioni buffe di alcuni personaggi e il linguaggio da “strada”, il maestro Inoue riesce a non annoiare mai il suo pubblico rendendo ogni singolo capitolo/episodio unico. Ritroveremo il nostro autore nei panni del divertentissimo Dr.T. , personaggio super deformed a cui sono affidate le spiegazioni tecniche e i regolamenti del gioco.

Dr.T (caricatura del maestro Inoue)

Il protagonista Hanamichi, passa dall’essere un teppista acchiappa brighe sfigatissimo in amore, a diventare uno dei giocatori più apprezzati dello Shohoku. Ci riuscirà grazie ad un innato talento per lo sport e ad i suoi 188 cm di altezza, ma è soprattutto merito del sacrificio, del lavoro duro e della sua forte ambizione. Finiti i pregi, il protagonista pel di carota è tutto fuorché un personaggio perfetto. Istintivo, aggressivo, avventato, drammatico, mitomane : insomma un vero idiota.

Ma allora perchè questo manga riesce ad emozionarci anche a 30 anni dalla prima pubblicazione?
I ragazzi dello Shohoku hanno un obiettivo comune, quello di vincere il campionato interscolastico nazionale, ed è questo che colpisce di questo grande classico, perchè chiunque abbia praticato uno sport può facilmente immedesimarsi nelle pagine di questa storia semplice ma avvincente, prova di quanto il team work possa unire, educare e far crescere.
Amori non corrisposti, amicizia, passione, violenza, comicità e sogni realizzabili si fondono in un unica storia, in un unico capolavoro.

Il mio voto? Indiscutibilmente 9/10.