Una giornata intensa quella di ieri per il vecchio nerd. Oltre alle live quotidiane (1 e 2) dove vi ho mostrato l’intensa attività nei padiglioni e nelle strade. Durante una di queste ho incontrato, per caso, il grande Carmine Di Giandomenico, fumettista blasonato del Bel Paese.
Ho iniziato con lo splendido documentario sulla vita di Frank Miller con la straordinaria partecipazione del maestro. Un viaggio magnifico all’interno della sua strabiliante ed incredibile carriera.
La giornata pienissima è continuata tra visite agli stand, interviste a cosplayer e personaggi. La splendida Federica Cacciola (Martina dell’Ombra) si è concessa al mio microfono proprio in occasione della mostra sul milite ignoto.
Nel pomeriggio ho intervistato anche la famosissima cosplayer Giada Robin, che è stata gentilissima.
La giornata si è poi conclusa con un po’ di tempo dedicato a me.
Questo articolo nasce da una bella discussione sulla pagina facebook in seguito ad un mio post in uno scontro tra Zeus e Hulk. Ognuno è libero di dire la sua ma vorrei fare un’analisi imparziale.
Vedo molte risposte che dicono che Hulk avrebbe vinto. Seriamente, questo è Zeus “Re degli Dei”, un padre del cielo i cui poteri e abilità lo mettono in una categoria diversa. Paragonarlo a Hulk è un po’ ingiusto per Hulk. E la gente dice che Hulk si è “trattenuto” in quel combattimento sbaglia. Prima di tutto Hulk ha combattuto Zeus solo in modo che potesse sacrificarsi per la sua famiglia. Ha combattuto Zeus sapendo benissimo che sarebbe stato ucciso. Non è che Hulk sapesse che avrebbe potuto battere Zeus, sapeva solo che non aveva alcuna possibilità in primo luogo e voleva solo essere la proverbiale capra sacrificale per la sua famiglia. Ha immaginato che se si fosse sacrificato (combattendo con Zeus) il Padre dei Cieli avrebbe dato alla sua famiglia ciò che doveva loro.
Comunque ecco tutta la lotta per chiarire eventuali malintesi
Ecco una breve descrizione dei suoi poteri:
“Zeus è un dio dai poteri quasi illimitati che rivaleggia con il suo pari asgardiano Odino ed è il dio dell’Olimpo più potente. Zeus ha una forza sovrumana e può sollevare oltre 90 tonnellate senza aumentare ulteriormente la sua forza con la magia. Ha una resistenza sovrumana, agilità ed è praticamente instancabile. Zeus possiede una velocità sovrumana ed è in grado di viaggiare alla velocità della luce o anche più veloce. Tutte le capacità fisiche di Zeus sono ben oltre la norma umana. Può aumentare le sue capacità fisiche ben oltre il livello di Ercole e resistere a un colpo diretto di quel livello di forza senza muoversi.
Zeus è immortale come tutti gli dei dell’Olimpo e non invecchia. Zeus non può essere danneggiato dagli attacchi convenzionali, ha una grande resistenza agli attacchi fisici ed è immune a tutte le malattie.
Zeus possiede vasti poteri di energia magica che può usare per quasi tutti gli effetti. Questi includono ma non sono limitati a: teletrasportare se stesso e gli altri attraverso le dimensioni, trasformare gli altri, incantare oggetti, controllare il tempo atmosferico, aumentare la sua forza fisica e velocità. Zeus è un abile mutaforma e ha spesso sedotto le donne trasformandosi in vari animali e crescendo di dimensioni
Zeus è famoso soprattutto per aver proiettato energia sotto forma di “fulmini”. Questi fulmini sono molte volte più potenti di un normale fulmine di una tempesta, ma condividono l’aspetto di base se non anche le caratteristiche. Può proiettare fulmini abbastanza potenti da abbattere Hulk con facilità e uccidere o incenerire completamente esseri potenti come Hulk’,
Zeus può usare la magia per aumentare la sua forza in qualsiasi misura, quindi anche se questo diventa un combattimento corpo a corpo fisico, Zeus potrebbe ancora amplificare i suoi poteri attraverso la magia e vincere. Come padre del cielo ha combattuto contro altri esseri di pari potere:
Zeus contro Odino
Odino per esempio ha il potere di distruggere una galassia.
La linea di fondo è che Zeus distrugge Hulk (si, anche quello di World War Hulk) senza nemmeno sudare. A meno che non si tratti solo di una scazzottata con regole come Zeus che non è in grado di usare i suoi altri poteri, nel qual caso Zeus ne risulterebbe comunque vincitore. Hulk non è affatto vicino a uno Dio in termini di potenza e forza.
Sono su due livelli diversi, e sarebbe veramente ingiusto andre a confrontarli. Hulk è Hulk, un Dio è un Dio (e non mi citate l’MCU che è basato sull’universo ultimate dove gli Dei sono molto meno potenti dei corrispettivi classici).
Dal 2018 Amazon ha lavorato ad una serie su Diego Maradona, che per molti viene considerato il miglior calciatore visto su un campo da gioco. “Maradona: Sueño Bendito”, questo il titolo, sarà un film biografico diretto da Alejandro Aimetta, prodotto da BTF Media, Dhana Media e Raze e distribuito da Amazon Prime Video.
D.A.R.Y.L. è un film di fantascienza del 1985 diretto da Simon Wincer, che tratta di un particolare esperimento scientifico sull’intelligenza artificiale. Il titolo è l’acronimo di “Data Analyzing Robot Youth Lifeform”, traducibile in “Robot analizzatore di dati sotto forma di adolescente” (nell’adattamento italiano è invece “Dati Adolescente Robotico Ittrio Laserizzato”).
Daryl è un bambino sui 9 – 10 anni che soffre di amnesia e che viene trovato a vagare senza meta da un orfanotrofio. Fatta eccezione per l’amnesia, risulta perfettamente sano, e finché i suoi genitori non verranno trovati, viene dato in adozione ai coniugi Richardson, che avevano fatto richiesta. Dopo averlo accudito per alcuni giorni, scoprono che ha delle capacità superiori a quelle dei suoi coetanei. Un esempio è la sua capacità di colpire sempre e con forza la palla da baseball. Però il suo comportamento è talmente impeccabile, autosufficiente e disponibile che la signora Richardson si sente frustrata perché le sembra che questo bambino non abbia bisogno di insegnamenti o di cure da parte di nessuno. Nonostante questo, sia lei che il marito si affezionano molto a lui, il quale nel frattempo fa anche amicizia con “Sisma” Fox, il figlio di Howie Fox, il dipendente che ha affidato Daryl ai Richardson.
Purtroppo dopo alcuni mesi l’orfanotrofio avverte i Richardson che si sono presentati i veri genitori, i quali hanno fornito come prova diverse fotografie che ritraggono il bambino a differenti età, che ne mostrano la crescita nel corso degli anni. Per i Richardson, ma anche per Sisma, è un enorme dispiacere, anche se si accordano per restare in contatto. I genitori portano il figlio a “casa”, ma si tratta della TASCOM, un laboratorio del governo, e qui si scopre che Daryl è in realtà il “Progetto D.A.R.Y.L.”, un esperimento di intelligenza artificiale: anche se il suo corpo è umano a tutti gli effetti, il suo cervello è un micro-computer, che è persino capace di apprendere, il che lo rende migliore anche del più avanzato dei robot elettronici costruiti fino a quel momento, e i suoi “genitori” sono due scienziati, il Dottor Jeffrey Stewart e la Dottoressa Ellen Lamb, sua moglie. Essi stanno a capo del team che lo ha progettato e programmato. Si scopre anche che il responsabile della sua sparizione iniziale è il Dottor Mulligan, un altro scienziato (la persona al volante di una macchina che all’inizio del film guida in una strada tra le montagne ed è inseguita da un elicottero, e che ad un certo punto esce intenzionalmente dalla strada per cadere in un lago e morire). Questo scienziato ha provocato l’amnesia di D.A.R.Y.L. e poi lo ha rubato e messo in libertà poco prima di lanciarsi con la macchina nel vuoto, in quanto si era convinto che D.A.R.Y.L., inizialmente un robot, fosse ormai diventato una persona a tutti gli effetti, capace di provare emozioni proprie e comprendere quelle altrui. Alla TASCOM gli scienziati restituiscono a D.A.R.Y.L. la memoria, ma in seguito ad altri test a cui lo sottopongono, anche in loro inizia a sorgere il sospetto che non sia più un semplice prodotto di laboratorio, tanto da smettere di rivolgersi a lui come se fosse una semplice macchina.
Quando i Richardson e Sisma vengono invitati nel laboratorio per rivederlo, le lettere “D.A.R.Y.L.” stampate su diverse apparecchiature elettroniche rendono impossibile al Dottor Stewart non rivelare la verità, anche se questa non viene facilmente accettata. Ma il problema peggiore è che il progetto è finanziato dai militari e finalizzato alla creazione di un super-soldato, e visto che D.A.R.Y.L. dimostra di saper provare emozioni e tra queste anche la paura, il Generale Graycliffe lo considera un progetto fallito, per cui annuncia la sospensione dei finanziamenti e dà al Dr. Stewart l’ordine di distruggerlo, dicendogli, tra le altre cose, «D.A.R.Y.L. andrà ai rottami». Il Dottore tenta di fargli capire che distruggere D.A.R.Y.L. sarebbe esattamente come uccidere un essere umano, ma il Generale non gli dà ascolto. A questo punto il Dottore finge di sopprimerlo e lo nasconde in macchina, riuscendo a superare i controlli dei soldati al cancello di entrata e allontanandosi dalla TASCOM. Intanto il Generale va in giro tra i macchinari del laboratorio per ottenere riscontro della distruzione. Quando scopre la verità leggendo una frase che appare su un monitor, e capisce che anche la Dottoressa Lamb la pensa come il marito, fa iniziare un inseguimento da parte di decine di macchine della polizia. Quando D.A.R.Y.L. si mette al volante fa delle acrobazie che gli permettono di arrivare a seminare tutte le auto. Il mattino seguente fanno una sostituzione della macchina e alla guida ritorna il Dr. Stewart. Lungo una strada si imbattono in due blocchi stradali, e anche se riescono a superarli, il poliziotto del secondo blocco spara diversi colpi di fucile e uno di essi provoca al Dottore una ferita che si rivelerà mortale. A questo punto D.A.R.Y.L. non perde tempo per tornare dai Richardson, e per fare questo si reca di notte ad una base aerea militare per mettersi alla guida di un Blackbird, uno degli aerei più veloci mai costruiti, e per riuscirci fa prima scattare il massimo allarme di incendio per depistare l’attenzione di tutti. Una volta decollato immette le coordinate per raggiungere la zona della casa dei Richardson, e fatto questo inserisce il pilota automatico. Il Generale Graycliffe chiede che l’aereo venga abbattuto da un missile, ma gli viene detto che ormai è troppo lontano per essere raggiunto. L’unica possibilità che resta è quella di far esplodere a distanza una carica esplosiva inserita direttamente nell’aereo per eventualità estreme. Via radio informano D.A.R.Y.L. che se entro 6 minuti e 30 secondi non farà marcia indietro l’aereo verrà distrutto. Lui su un’altra frequenza si mette in contatto col walkie-talkie di Sisma per dirgli che sta ritornando e che gli ci vorranno meno di 20 minuti. Gli chiede anche di raggiungerlo al “lago azzurro”. Quando il conto alla rovescia termina, i militari fanno esplodere la bomba e si convincono che D.A.R.Y.L. sia stato finalmente distrutto. In realtà egli si è eiettato qualche secondo prima dell’esplosione. Solo che mentre scende col paracadute perde i sensi e cade nel lago, e quando tocca il fondo si staccano sia il casco che la maschera d’ossigeno. Sisma raggiunge il lago in bicicletta con sua sorella Sherie Lee e dopo un po’ di secondi vedono tornare a galla il suo corpo, che però non si muove e ha la faccia immersa nell’acqua. Sisma si mette a nuotare per raggiungerlo e riportarlo a riva, e dice a sua sorella di fermare una macchina. D.A.R.Y.L. finisce all’ospedale, dove viene raggiunto da tutti: i Richardson e tutta la famiglia di Sisma, ma poi fanno ritorno a casa convinti che sia morto. Sisma però è convinto che sia vivo, dal momento che il suo cervello è un micro-computer e quindi non possa subire danni per mancanza di ossigeno. E i fatti gli danno ragione: ad un certo punto D.A.R.Y.L. lascia l’ospedale e corre verso la casa dei Richardson. Il primo che lo intravede da lontano è proprio Sisma, e successivamente escono tutti di casa e si incontrano nel giardino, abbracciandolo e circondandolo, facendolo così diventare definitivamente parte della famiglia.