
Nell’era digitale in cui viviamo, la tecnologia ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, compreso il modo in cui ci muoviamo all’aperto. Con l’avvento delle app e dei dispositivi GPS, sempre più escursionisti si affidano a strumenti digitali per orientarsi nei sentieri di montagna, lasciando a casa carta e bussola. Ma fino a che punto la tecnologia può sostituire gli strumenti tradizionali?
Abbiamo intervistato Alessio Piccioli, esperto escursionista e fondatore del blog “Lo Scarpone CAI”, per approfondire questo argomento. Secondo Piccioli, l’uso di app e GPS può essere molto utile per l’orientamento in montagna, soprattutto per chi è alle prime armi o per chi si trova in aree poco conosciute. Tuttavia, è importante non trascurare l’importanza di imparare a leggere una mappa e di conoscere le tecniche di orientamento tradizionali.
“La tecnologia è certamente un grande aiuto per gli escursionisti moderni, ma non bisogna diventare dipendenti da essa. Carta e bussola sono strumenti fondamentali che non dovrebbero mai mancare nello zaino di un escursionista”, sottolinea Piccioli.
Quindi, mentre le app e i GPS possono semplificare la vita in montagna, è importante mantenere un equilibrio tra la tecnologia e le conoscenze tradizionali. Solo così si potrà godere appieno dell’esperienza di esplorare i sentieri di montagna in tutta sicurezza.
Fonte: Lo Scarpone CAI