
Una violenta polemica si è scatenata attorno alla presenza di Woody Allen alla Settimana del cinema a Mosca. Il regista statunitense, già al centro di accuse di abusi sessuali nei confronti della figlia adottiva Dylan Farrow, ha suscitato indignazione per il suo coinvolgimento nell’evento.
La scelta di includere Allen tra gli ospiti della manifestazione ha scatenato proteste da parte di associazioni e gruppi femministi, che chiedono il boicottaggio delle proiezioni dei suoi film. La controversia ha evidenziato una volta di più il dibattito in corso nel mondo del cinema riguardo alle questioni legate al #MeToo e al ruolo degli artisti coinvolti in scandali sessuali.
La presenza di Woody Allen a Mosca ha anche sollevato interrogativi sulla responsabilità dei festival cinematografici nel promuovere e dare visibilità a cineasti controversi. Molti critici sostengono che la decisione di invitare Allen alla Settimana del cinema abbia offuscato il lavoro di registi e artisti impegnati nel promuovere un’immagine più positiva del settore.
La bufera su Woody Allen rappresenta un ulteriore capitolo delle tensioni tra arte, etica e politica nel mondo contemporaneo, evidenziando le sfide che il cinema e la cultura popolare devono affrontare nel rispondere alle domande morali e sociali del nostro tempo.
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Fonte: il manifesto